Campania. Smi: “No al decreto che limita libera scelta di farsi curare in regioni limitrofe”
Il Sindacato dei medici italiani attacca il decreto commissariale che prevede, che per farsi curare per alcune patologie nelle regioni confinanti si debba chiedere l’autorizzazione alla Asl. Calì: “Un provvedimento che rischia di essere inadeguato e che lascia perplessi”.
15 APR - La segreteria nazionale dello Smi, riunita a Roma, lo scorso fine settimana, ha criticato l'approvazione del decreto della Regione Campania che limita la libera scelta dei cittadini di farsi curare per alcune patologie nelle strutture sanitarie regionali limitrofe.
Per il segretario nazionale dello Smi,
Salvo Calì, "questa scelta lascia perplessi, perchè è dettata da un malinteso federalismo che trasforma le Regioni in piccoli Stati-nazioni con logiche esclusive che rischiano di compromettere l'universalità dell'accesso ai servizi sanitari e la libera scelta dei cittadini che intendono farsi curare nelle strutture delle regioni limitrofe".
"Il decreto della Regione Campania - continua Calì - vuole intervenire su una questione controversa, ricorrendo però alla scorciatoia di una logica punitiva nei confronti dei pazienti. Invece di intervenire con azioni positive che valorizzino le reti di assistenza territoriale e ospedaliera, puntando su una riorganizzazione dei servizi che vede in Campania anche delle best practices, si costruiscono barriere e muri virtuali tra le diverse regioni. Un provvedimento che rischia di essere inadeguato e che lascia perplessi".
15 aprile 2013
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