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Rischio cardiovascolare. Acido urico troppo alto in 4 infarti su 10. Parte il progetto Medico amico


Pochissimi sanno cosa sia l’acido urico o l’hanno mai misurato, nonostante le stime parlino di 13 milioni di italiani con l’uricemia ‘sballata’. Questo l’allarme lanciato dallo Snami che ha presentato oggi al Congresso Nazionale in corso a Roma, il Progetto Medico Amico per sensibilizzare medici e pazienti

12 OTT - Sarebbero tredici milioni gli italiani con alti livelli di acido urico. Una minaccia per il cuore e la circolazione: secondo le ricerche che negli ultimi anni si sono susseguite, è un fattore di rischio cardiovascolare corresponsabile di 4 infarti su 10, soprattutto in chi ha già colesterolo alto, ipertensione e iperglicemia. Ma appena il 2 % della popolazione sa che cosa sia l'acido urico o l'ha mai misurato, mentre il 70% di chi ha misurato almeno una volta l'uricemia non ripete il test più di una volta all'anno.
 
Per sensibilizzare medici e pazienti sull'importanza della valutazione periodica dell'acido urico parte in tutta Italia, dal 18 ottobre, il Progetto Medico Amico promosso da Snami. Un programma di formazione dei medici di base, per individuare i pazienti a rischio. Mentre il prossimo 25 ottobre, negli ipermercati di 26 tra le principali città italiane, organizzerà  il Medico Amico Day, la prima giornata nazionale dedicata al controllo dell’uricemia. Tutti i cittadini potranno misurare i livelli di acido urico nel sangue grazie a un test semplice e gratuito e ricevere informazioni per prevenire e combattere l’iperuricemia.
 
Secondo i più recenti studi, l'iperuricemia è legata a doppio filo con un incremento del rischio cardiovascolare, che si impenna se si supera il livello di 6 milligrammi per decilitro: per ciascun milligrammo di acido urico in più aumenta fino al 26% il rischio di gravi problemi cardiovascolari e cresce del 22 % il pericolo di ictus, soprattutto nei pazienti che presentano altri fattori di rischio come diabete o colesterolo alto.
 
“Considerando la soglia attuale di rischio fissata in 6 milligrammi per decilitro di sangue si è dimostrato, che per ogni incremento di 1 milligrammo il rischio di complicanze cardiovascolari gravi cresce dal 9 al 26%, con un parallelo incremento della mortalità e aumenta di oltre il 20% il pericolo d’ictus – spiega Claudio Borghi, dell’Università di Bologna e coordinatore del documento di consenso sulla revisione dei livelli di acido urico come fattore di rischio cardiovascolare – l'eccesso di acido urico inoltre aumenta il rischio di ipertensione arteriosa e danni renali, e quasi triplica la probabilità di diabete tanto che alcuni studi sperimentali suggeriscono che l’iperuricemia possa essere un fattore di rischio più temibile del colesterolo ”.
 
“Purtroppo l’acido urico finora poco considerato, è noto solo a chi soffre di gotta e come causa principale di questa malattia – commenta Angelo Testa, Presidente Snami – sebbene le stime parlino di circa 13 milioni di italiani con l'uricemia ‘sballata’, la maggior parte non lo sa perché pochi la controllano, pochissimi di routine. Proprio per ottenere una maggiore consapevolezza degli italiani nei confronti di questo nuovo nemico del cuore e sull'importanza di tenerlo sotto controllo, il 25 ottobre si terrà il Medico Amico Day, la prima giornata nazionale dedicata al controllo dell’iperuricemia promossa da Snami”.
 
 “I meccanismi del danno da acido urico sono molteplici e complessi – ha aggiunto Borghi – cristalli di urato che si depositano sulla parete dei vasi aumentano la possibilità di formazione della “placca” aterosclerotica, a cui contribuiscono anche  i processi di sintesi dell’acido urico portando alla formazione di una grossa quantità di sostanze ossidanti che alterano l’endotelio della parete dei vasi rendendoli più suscettibili alla comparsa di aterosclerosi”.
 
I danni dell'iperuricemia sono particolarmente evidenti nei pazienti che possiedono uno o più fattori di rischio cardiovascolare, nei quali risulta ancora più importante la conoscenza dei livelli di uricemia che possono risultare “fuori soglia” anche per un valore più basso fino a 5,5 milligrammi per decilitro tanto che si discute se il valore limite debba essere un po’ abbassato
 
“Tuttavia, come spesso accade – ha spiegato Testa – un parametro numerico non va considerato da solo in quanto tale, ma valutato nell'ambito della condizione del singolo soggetto e delle sue caratteristiche per capire se i livelli elevati di acido urico sono una minaccia reale o vanno soltanto monitorati. Per questo uno degli obiettivi del progetto Medico Amico è anche la formazione dei medici perché sappiano se e quando richiedere l’esame e soprattutto riescano a mettere a punto una strategia di prevenzione”.
 
Il test è semplice ed economico, basta una goccia di sangue. In caso del riscontro di iperuricemia, è opportuno cercare di rientrare nella norma per non correre inutili rischi.
 
Per conoscere la propria uricemia e tutto quel che c'è da sapere per prevenire e combattere gli eccessi, l'appuntamento è sabato 25 ottobre negli  ipermercati di Ancona, Aosta, Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Lecce, Matera, Messina, Monza, Napoli, Palermo, Pavia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Savona, Terni, Torino, Trento, Treviso e Udine: i medici dello Snami saranno a disposizione per visite gratuite, consulenze e per l'esame della pressione e dell'uricemia. “I dati raccolti – ha concluso Testa – saranno poi analizzati per capire la diffusione dell'iperuricemia in Italia e le caratteristiche dei pazienti con questo fattore di rischio cardiovascolare; i risultati confluiranno in un Libro Bianco che sarà consegnato al Ministero della Salute a metà dicembre”

12 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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