Competenze infermieristiche. Se guerra dev’essere, guerra sia
di Piero Caramello
25 NOV -
Gentile direttore,
adesso “anche basta” come direbbero in qualunque via di Firenze, non siamo arrivati con la piena e soprattutto siamo stanchi. Di cosa? Dell’arroganza di “certe” sigle di categoria medica (e non solo) che nascondendosi dietro “il bene del paziente” interviene su tutte le scelte di crescita professionale della categoria infermieristica. Io sto con la mia Presidente e se guerra deve essere, guerra sia.
Nessuno si deve permettere di ostacolare la crescita professionale dell’infermieristica italiana, anzi, è tempo che tutti i signori professori “associati e non” tolgano il disturbo dalle Università perché il tempo è ormai giunto. Alla formazione ci pensiamo noi, eventualmente vi diremo quando e se avremo bisogno di voi.
Nessuno può intervenire dicendo quello che possiamo fare, cari i miei amici medici, io lo so quello che devo fare e quali sono le mie responsabilità, non sono cosi sicuro che voi lo sappiate.
Il tempo dei cortili, delle caste, delle piccoli orticelli è finito. Siamo tutti su un grande prato e che vi piaccia o meno dovremo coltivarlo assieme.
Ho tentato per 21 anni di provare a collaborare ma dopo l’ultima, squallida sortita mi sono stancato. Mi perdoni Direttore se non sono politicamente corretto, ma dopo 21 anni di professione, di lavoro, la mia pazienza è davvero finita.
Sono consapevole che non è giusto far di tutta l’erba un fascio, allora però vorrei che tutti quei medici con il quale lavoriamo ogni giorno e che ogni giorno apprezzano la nostra attività come noi apprezziamo la loro, facciano sentire la loro voce e dicano basta alle ingerenze, perché nella vita reale tutte queste divisioni non esistono.
Io sono pronto alla battaglia, siamo sicuri che voi lo siate?
Piero Caramello
Infermiere Esperto in Assistenza Geriatrica
Responsabile Attività Infermieristiche
25 novembre 2013
© Riproduzione riservata
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