Comma 566. La soluzione? Fate come abbiamo fatto noi radiologi insieme ai Tsrm
di Adriano Fileni
27 MAR -
Gentile Direttore,
ritengo che il comma 566 rappresenti un ultimo tentativo per sollecitare ed attuare quanto, peraltro, già previsto nella L42/99. E’ sicuramente nell’interesse di tutti, in primis dei pazienti, di avere professionisti medici e sanitari preparati e motivati e di prevedere per tutte le professioni uno sviluppo di qualificazione professionale che in tutti questi anni è mancato. L’appiattimento per i medici in una funzione dirigenziale unica (che di dirigenziale ha solo il nome) ha creato malumore e malcontento; altrettanto malcontento si è determinato negli operatori delle professioni sanitarie, anch’esse appiattite, e senza possibilità di evoluzione. Ma non credo che la risposta arrivi, come vorrebbe qualcuno, da una confusione delle competenze o da un demansionamento degli operatori.
Sicuramente con la perdurante crisi economica il sistema politico può trovare più conveniente dequalificare i ruoli, o peggio, aumentare le responsabilità “a risorse invariate”, ma a questo dobbiamo opporci con forza. Ma la recente sollevazione di critiche, dai rappresentanti delle professioni sanitarie, alla proposta di legge sulla “Responsabilità del medico e definizione di atto medico” mi consente di pensare che qualcuno, approfittando del comma 566, stia barando! Si vuole qualificare le figure professionali sanitarie o si vuole invadere le competenze dell’attività medica? Si vuole ridurre tutto ad una guerra di competenze? Non credo che il comma 566 voglia prevedere questo. Prevedo che, come in passato, la politica di muro contro muro non porterà a nulla!
Ben diversamente si sono comportate le Società scientifiche dell’Area Radiologica (SIRM, AIRO, AINM, AIFM ed il sindacato SNR) che - antesignane a tutte le altre professioni - hanno concordato il 4.12.2012, con il Collegio Nazionale dei TSRM, un
protocollo di intesa sulla evoluzione specialistica della figura professionale del TSRM.
I medici radiologi si sono sempre adoperati per lo sviluppo professionale dei Tecnici in un clima di sintonia lavorativa che ha sempre caratterizzato l’attività radiologica. Non è certo per colpa dei radiologi e TSRM che non si è perseguita l’evoluzione professionale di tale categoria! Anche in questo caso l’inerzia politica non ha consentito di mutare il protocollo di intesa in un provvedimento attuativo di tale accordo. Sicuramente per i radiologi “pacta sunt servanda”!
Ma è altrettanto vero che, in questo clima di confusione delle competenze, la SIRM e l’SNR, il 20.11.2014, al fine di evitare equivoci, strumentali o per disinformazione, suscitati da alcune recenti sentenze, hanno avvertito la necessità di editare un
documento sulla Responsabilità professionale del Radiologo.
I radiologi, responsabili della Diagnostica per Immagini, sono assolutamente favorevoli all’incremento delle competenze tecniche e professionali dei loro più stretti collaboratori convinti che da tale sintonia professionale siano soprattutto i pazienti a trarne il beneficio.
Adriano Fileni
Medico Radiologo
27 marzo 2015
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