E se fossero proprio i bambini a dare la svolta alla campagna di vaccinazione?

E se fossero proprio i bambini a dare la svolta alla campagna di vaccinazione?

E se fossero proprio i bambini a dare la svolta alla campagna di vaccinazione?
Sono stati infatti sempre bravissimi, con i loro non affatto velati rimproveri verso i genitori e nonni non rispettosi delle fondamentali regole di civiltà sociale. Lo hanno ben fatto, convincendoli ad essere ossequiosi della raccolta differenziata e dei divieti di fumo. Se impegnati da subito, avrebbero portato tante famiglie, con padri e nonni riottosi al seguito, agli hub sino ad oggi evitati, con motivazioni che arrivano finanche a rasentare il ridicolo

Il vaccino Covid esteso ai bambini da 5 a 11 anni va ad arricchire la platea dei soggetti, gli unici, capaci di convincere gli “increduli” (no vax per mestiere e non vax per scetticismo) a vaccinarsi. Invero, si sarebbero dovuti impegnare da subito, attraverso gli ultra undicenni già resi idonei a ricevere il vaccino, in questa loro funzione didattica.
 
Sono stati infatti sempre bravissimi, con i loro non affatto velati rimproveri verso i genitori e nonni non rispettosi delle fondamentali regole di civiltà sociale. Lo hanno ben fatto, convincendoli ad essere – per esempio – ossequiosi della raccolta differenziata e dei divieti di fumo. Se impegnati da subito, avrebbero portato tante famiglie, con padri e nonni riottosi al seguito, agli hub sino ad oggi evitati, con motivazioni che arrivano finanche a rasentare il ridicolo.
 
Oggi lo imporranno con i loro sorrisi ammalianti e le loro piccole mani avvolte in quelle dei genitori/nonni restii di mettersi con loro in fila per attendere la inoculazione vaccinale che assicurerà a tutti una maggiore resistenza ad un Covid cangiante per natura ed evolutivo per logica.
Non esistono i confini per le epidemie. Oggi molto più di ieri ove si moltiplicano le migrazioni per guerre inconcepibili, economie invivibili, per lavoro globalizzato e per nuova cultura.
 
Dunque, ai bambini il nuovo ruolo educativo degli adulti, che arrivano ad inventarsi resistenze, spesso per camuffare esercizi politici violenti ovvero proselitismi fatui, mettendo in pericolo tutti a cominciare dai propri figli. No, loro non ci staranno. E con loro gli insegnanti che sapranno far ragionare i loro alunni, specie di scuole elementari e medie inferiori, ampliando il già loro naturale senso di responsabilità verso i problemi diffusi e le omissioni estremizzate soventemente funzionali per sentirsi diversamente protagonisti.
 
Tutto questo imporrebbe, considerato che il Covid assumerà chissà quante configurazioni e soprattutto il lungo tempo che ci terrà compagnia, con l’industria farmaceutica impegnata ad inseguire le misure da comprendere nei richiami, l’insediamento nelle scuole dell’obbligo della educazione sanitaria. Un segmento argomentativo cui fare assumere il livello curricolare.
 
Sarebbe il migliore e più produttivo modo di modificare positivamente, i componenti di un vero esercito della salvezza, pronto a lavorare da mattina a sera perché la nazione dei no vax si protegga da un nemico. Altrimenti difficilmente imbattibile e, di conseguenza, esercitare il suo ruolo e il suo effetto ping pong, che sta consentendo alle varianti di passare da una parte all’altra del mondo intero.
 
Forza bambini, che saranno anche bravi a convincere ad approntare immediatamente anche una vaccinazione di massa, capace di assicurare più civiltà all’Africa e non solo.
 
Ettore Jorio
Università della Caabria
 

Ettore Jorio

29 Novembre 2021

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