Sono state presentate ufficialmente alla stampa le coordinate per il federalismo in sanità messe a punto dalla 12° commissione Igiene e Sanità del Senato. Una risoluzione pianamente condivisa da Maggioranza e Opposizione che i parlamentari hanno offerto a Governo e Regioni.
“Questo è un atto singolare – ha spiegato il presidente della Commissione, Antonio Tomassini – perché nasce da uno strumento regolamentare del Senato poco utilizzato, che discende da una norma che prevede la possibilità per le commissioni di reclamare a se stesse argomenti di propria pertinenza e di presentare documenti conclusivi con precise proposte. Documenti che se trovassero riposta in oltre un terzo delle commissioni possono essere presentati, discussi e votati in aula”.
Punto di forza del documento bipartisan, messo a punto da Lionello Cosentino (Pd) e Raffaele Calabrò (Pdl), la garanzia della disponibilità di risorse pari al fabbisogno standard, per dare certezza di assistenza e di cura per tutti. E consentire alle Regioni una programmazione della spesa pluriennale. La Commissione si è soffermata sul riparto dei fondi chiedendo al Governo di riferire al Parlamento le scelte compiute, prima di proporre alla Conferenza Stato-Regioni i criteri che si intendono utilizzare per “pesare” la spesa pro-capite. Ha suggerito che si ricorra a criteri “oggettivi e certi” che non siano quindi frutto di “calcoli confusi e di pasticciati compromessi”. Per i senatori, i criteri devono tenere conto del reale numero degli abitanti di ogni Regione, dell’incidenza dell’età nel determinare i bisogni assistenziali e del peso dei fattori di povertà e di deprivazione culturale e sociale e di eventuali altri fattori, individuati d’intesa con le Regioni. “Fattori in grado di incidere in maniera significativa nella variazione del bisogno tra diverse aree della popolazione” hanno sottolineato.
E ancora, i senatori hanno messo nero su bianco indicazioni sulla governance del sistema sanitario e sui piani di rientro delle Regioni. Con un percorso in quattro mosse. Innanzitutto è necessaria una forte accelerazione, riducendo al minimo i tempi previsti dai decreti legislativi, per introdurre procedure e regole contabili uniformi e la certificazione dei bilanci di Asl e Ao “sulla base di modelli comuni che rendano accessibili e confrontabili i risultati economici”. Poi è auspicabile una particolare attenzione dell’Esecutivo per le procedure di nomina dei direttori generali delle Asl. Terza mossa, lo Stato deve offrire le adeguate collaborazioni istituzionali per le Regioni impegnate nei piani di risanamento. Infine la Commissione invita il Governo a valutare con molta attenzione non solo l'andamento dei conti delle Regioni ma anche la qualità e la completezza dell'assistenza erogata, attraverso modelli indicatori di appropriatezza e di esito delle prestazioni e delle cure. Apprezzamento ai contenuti e alle finalità del documento stilato dai senatori sono state espresse dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto alla conferenza stampa. Un documento con un carattere "apartisan" più che bipartisan, ha detto il ministro, proprio perché "la salute non può essere trattata con spirito di parte”. “Sarà un documento utile al Governo per la gestione delle risorse per la sanità – ha affermato – che puntualizza l’ambito di tutte le responsabilità. Per questo siamo grati al Senato”.
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