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Nuove Linee Guida per l’elisoccorso e buone pratiche cliniche per il trasporto inter e intra ospedaliero

di Antonino Giarratano

Le nuove Linee Guida su Elisoccorso e le Buone Pratiche Cliniche della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) sul trasporto inter e intra ospedaliero tracciano la strada: la Buona sanità si fonda sulla Buona pratica clinica

29 SET - La pubblicazione delle nuove Linee Guida su Elisoccorso e delle Buone Pratiche Cliniche della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) sul trasporto inter e intra ospedaliero rappresenta un traguardo solo tecnico-scientifico per Siaarti, che ne ha coordinato lo sviluppo con le altre società scientifiche del settore, ma certifica anche l’obiettivo che la “buona sanità” dovrebbe e deve perseguire: la tutela della salute pubblica mediante l’applicazione della buona pratica clinica.

Al fine di garantire la mutidisciplinarietà e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder coinvolti nel sistema di emergenza-urgenza, Siaarti ha chiamato Aniarti, Ares118, Hems, Siiet, Siems, Simeu, Sis118 a contribuire all’elaborazione della linea guida sulla gestione del paziente critico in elisoccorso mentre ha coinvolto Aniarti, Irc, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sig), la Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (Simla) e la Società Italiana di Pediatria (Sip) nell’elaborazione delle buone pratiche cliniche sul trasporto intra e inter-ospedaliero.

La pubblicazione di una linea guida rappresenta tantissime cose ed è un “goal” per tantissimi soggetti: in primis è un momento fondamentale di miglioramento del Sistema Sanitario il cui beneficiario è il cittadino.

Nello stesso tempo rappresenta uno strumento fondamentale di garanzia per ogni operatore sanitario coinvolto, garanzia intesa non tanto sotto il profilo medico-legale (la “Legge Gelli-Bianco” è ancora vigente) ma soprattutto del corretto operato che, in tutti i campi della sanità e in questo caso in un settore quale quello della Emergenza-Urgenza e dell’Area Critica, condiziona l’esito (l’outcome) dell’assistenza medica specialistica e sanitaria.

Rappresenta ancora per le Società Scientifiche che, come Siaarti, applicano una rigorosa metodologia, peraltro dettata dall’autorevole Cne-Iss, uno strumento che attraverso un’analisi quali-quantitativa delle evidenze permette non solo di “verificare e validare” la letteratura scientifica esistente ma anche di accertare la “sussistenza” o, se si preferisce, talvolta la “insussistenza” di un adeguato supporto scientifico a procedure e interventi diagnostico-terapeutici comunemente adottati nella pratica clinica. In tal senso e in tali casi una Società Scientifica deve anche promuovere e tracciare la strada perché si sviluppino ulteriori studi scientifici e magari farsene promotrice e realizzandoli.

Questo fa una “Società Scientifica”, questo fa Siaarti quotidianamente.

Le linee guida appena pubblicata sul sito CNEC-ISS e la buona pratica clinica, entrambe incentrate sul sistema dell’Emergenza e sulla gestione del paziente critico, approcciano il tema di una Emergenza preospedaliera che richiede altissima specializzazione e condivisione nel rispetto di ruoli, funzioni e competenze. L’elisoccorso rappresenta un modello di soccorso avanzato che richiede una superspecializzazione non solo del personale che, di fatto, realizza un team di vera e propria “terapia intensiva volante” ma anche delle tecnologie sanitarie e persino dello stesso mezzo “Elicottero”. E infatti la collaborazione di Siaarti e dei suoi Specialisti, non solo clinici ma anche esperti tecnico-scientifici, con le Aziende che hanno sviluppato in questi anni Elicotteri sempre più performanti, è stata grande. Si sono tenuti congressi internazionali come il REMOTE, dove i migliori specialisti nazionali ed europei nel campo dell’elisoccorso si sono confrontati all’interno delle realtà produttive di tali mezzi avanzati.

Citavamo ruoli, funzioni e competenze. In questi mesi Siaarti ha anche lavorato attivamente con le Istituzioni affinché la definizione di ruoli, funzioni e competenze, in un team che resta per nostra convinzione multidisciplinare e multiprofessionale, fosse definita e non creasse ciò che in un team di Area Critica sarebbe di per sé già un disastro: la mancanza e la confusione “su chi fa che cosa, se ha la competenza per farlo, quando lo fa e come lo fa”.

Nei diversi confronti con la “Politica”, sia nell’esame di Disegni di Legge sul tema sia nell’ambito del qualificato lavoro del Tavolo Tecnico DM70/DM77 del Ministro della Salute, Siaarti chiede che a dettare “le leggi” sia la buona pratica clinica. Buona pratica clinica e Linee guida che nel campo dell’Area Critica, ribadiamo, vedono sempre un approccio multidisciplinare e multiprofessionale dove TUTTE le discipline Mediche e le Professionalità sono importanti ma non sono equivalenti. Coloro che, come gli Specialisti in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore (Artid), si formano dopo la Laurea con 8.000 ore in area perioperatoria, critica e terapia intensiva non possono essere in questo ambito considerati equivalenti a chi fa 350 ore, o a volte anche meno, di formazione in questa area nel proprio percorso formativo postlaurea. Questo non significa che chi ha una formazione “non specialistica” nel settore non sia determinante nel Sistema Emergenza e Urgenza. Significa appunto che le funzioni, i ruoli e le competenze all’interno del Sistema emergenza preospedaliero devono essere integrati, differenziati e codificati affinché l’outcome del nostro cittadino/paziente sia migliore.

Siamo convinti che qualsiasi cittadino/paziente vorrebbe essere curato per la sua patologia respiratoria o cardiaca da uno Pneumologo o un Cardiologo e non da un Artid che dedica mediamente 500 ore alla formazione postlaurea in ambito respiratorio o cardiologico. Allo stesso modo crediamo che lo stesso cittadino, in Area Critica e Intensiva, vorrebbe essere assistito da uno Specialista Artid. Poi certamente, ma la questione è diversa e più complessa, al fine di garantire le migliori cure possibili al paziente, sarebbe utile, soprattutto in acuto, avere presenti gli uni e gli altri specialisti.

Se questo principio, che non è di tutela della singola disciplina o della singola professione ma è un principio di “Buona Pratica Clinica” e di tutela del cittadino/paziente, sarà applicato, potremo guardare con fiducia a una Sanità migliore.

Antonino Giarratano
Presidente Siaarti, Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva

29 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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