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Cure palliative. Mancano all’appello più del 50% dei medici palliativisti e oltre due terzi degli infermieri per l’assistenza domiciliare 


Se all’interno degli hospice la situazione è piuttosto buona, per l’assistenza domiciliare mancano circa 850 medici dei 1.600 necessari e più di 3.000 dei circa 4.500 infermieri, con una carenza di unità pari al 66%. Questi i numeri emersi da un documento di raccomandazioni per gli standard di personale della Società Italiana di Cure Palliative (Sicp) presentato a Milano

29 MAR -

Ogni anno, nel nostro Paese, tra le 450 e le 540 mila persone hanno bisogno di cure palliative nel loro ultimo periodo di vita; oltre un terzo di queste persone presentano bisogni di complessità elevata, che richiedono l’intervento di equipe specialistiche di cure palliative nei diversi luoghi di cura (casa, hospice, ospedale, strutture residenziali). È un numero consistente e che si prevede in crescita costante nei prossimi anni.

Sono alcuni dati emersi da un Documento di raccomandazioni, pubblicato dalla Società Italiana di Cure Palliative (Sicp), che propone uno standard di personale medico e infermieristico per i servizi specialistici di cure palliative che operano nelle Reti Locali di Cure Palliative per gli adulti del nostro Paese.

Il Documento, presentato a Milano all’Università Statale in partnership con Federazione Cure Palliative, spiega una nota, è il frutto di oltre un anno di rigoroso lavoro di analisi della letteratura scientifica e delle buone pratiche italiane e internazionali e di confronto fra operatori con competenze ed esperienze specifiche e consolidate in questo tipo di cure, in assenza al momento di specifiche indicazioni da parte delle Istituzioni nazionali. Il tutto, in un contesto di molteplici interventi legislativi, che vedono la copertura del bisogno di cure palliative tra gli obiettivi della Mission n.6.1 del Pnrr.

Dal confronto di quanto proposto nel Documento di raccomandazioni con quanto emerso da una ricerca effettuata da Sicp su mandato della sezione O del Cts del Ministero della Salute, è emerso che al bisogno di cure palliative specialistiche a domicilio fanno fronte circa 750 medici palliativisti, quando ne servirebbero 1.600 con un deficit quindi di oltre il 50% rispetto alle necessità), e circa 1.500 infermieri (contro un bisogno stimato di 4.550 e una carenza, dunque, di 3.050 unità, pari al 66%).

Rispetto all’assistenza domiciliare, la situazione degli hospice appare meno critica; secondo le stime della Sicp, oggi negli hospice lavorano circa 500 medici palliativisti e oltre 2.100 infermieri per 3.199 posti, uno standard discretamente in linea con quanto previsto dal Dm 43 del 2007, che tuttavia era riferito al solo bisogno di cure palliative nei pazienti oncologici, ma insufficiente rispetto ai nuovi obiettivi fissati dal DM 77/22 secondo i quali mancherebbero oltre 100 medici palliativisti e oltre 600 infermieri, pur in presenza di una grande variabilità di dati nelle diverse Regioni.

Il quadro di carenza complessiva era stata già resa evidente dalla Survey Sicp-Altems rivolta a medici e infermieri attivi nelle Reti di cure palliative e dalla ricognizione di Agenas sullo stato di attuazione della Legge 38/2010. I dati contenuti nella Survey hanno rilevato, fra l’altro, come più di 600 medici palliativisti in attività hanno oltre 56 anni di età, con una previsione di pensionamento nei prossimi 10 anni.

“I dati della nostra analisi mettendo a confronto la realtà odierna delle cure palliative e uno scenario futuro di copertura del bisogno – ha detto Gino Gobber, presidente di Sicp –, aprono alla possibilità di una efficace programmazione sanitaria, tenuto conto anche degli sviluppi normativi che riguardano le Cure Palliative promulgati nel periodo post Covid. Viviamo un momento che può essere definito a ragione come un’occasione unica per il Ssn. La Legge 106 del 2021 chiede alle Regioni di completare l’articolazione delle Reti di cure palliative entro il 2025, il DM 77/22 definisce il ruolo di tali Reti nel panorama ampio di una sanità territoriale profondamente rinnovata, la Legge 197/2022 fissa l’obiettivo della presa in carico del 90% del bisogno di cure palliative da raggiungere entro il 2028. Tutto questo si colloca nel perimetro ampio del Pnrr con l’impegno del miglior uso delle risorse rese disponibili. Ci auguriamo che il documento di sintesi con le nostre Raccomandazioni – conclude – sia recepito dal legislatore e dai decisori, a livello centrale e sul territori”.



29 marzo 2024
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