“Con grande soddisfazione” il presidente nazionale dell’Associazione nazionale strutture territoriali (Anaste), Sebastiano Capurso, annuncia la sottoscrizione del nuovo CCNL, siglato dalle principali OOSS del settore e ratificato dal Consiglio nazionale. “Il rinnovo del CCNL Anaste rappresenta per l’intero settore un passaggio fondamentale, in quanto riporta al centro dell’attenzione la situazione drammatica del personale dedicato all’assistenza e la necessità di garantire risorse adeguate per la cura degli anziani non autosufficienti”, spiega l’associazione.
Anaste sottolinea “il senso di responsabilità di tutte le parti interessate ha prevalso sulle logiche esclusivamente rivendicative, nella consapevolezza che senza una diversa considerazione del settore della non autosufficienza da parte delle istituzioni la crisi, già gravissima, diverrà irreversibile e devastante”.
La trattativa con le organizzazioni sindacali, durata oltre un anno, ha condotto, “con uno sforzo straordinario da parte delle imprese rappresentate da Anaste”, alla definizione di un accordo che, sottolinea l’Associazione, “garantisce incrementi economici significativi per i lavoratori, pur in assenza di risorse aggiuntive, con incremento dei costi a carico delle aziende che, negli ultimi sei anni, ha sfiorato il 20 %, a fronte di revisioni delle rette inferiori al 6%. Tale congiuntura ha eroso completamente non solo i margini operativi, ma anche la disponibilità di risorse per investimenti, ampliamenti e miglioramenti dei servizi offerti alla cittadinanza, che si trova così a subire il drammatico disagio di liste di attesa lunghe anni per un posto in RSA. Ricordiamo infatti che le aziende rappresentate da Anaste non sono beneficiarie di trattamenti fiscali, tributari o previdenziali di favore, né di alcun tipo di finanziamento o sovvenzionamento pubblico: ricevono infatti soltanto il corrispettivo economico, fissato dalle Regioni, per i servizi effettivamente prestati, previsti nei livelli essenziali di assistenza, che svolgono ogni giorno per conto del SSN”.
Il nuovo CCNL rappresenta allora, secondo Anaste, “un ulteriore passaggio per rispondere alle necessità dei lavoratori e per avviare una nuova fase di confronto con Governo e Regioni, per ottenere finalmente il giusto riconoscimento per il lavoro prestato da operatori e gestori, per rette adeguate, calcolate sulla base degli effettivi costi e sulla qualità dei servizi offerti, per riaffermare il diritto alle cure ed all’assistenza dignitosa agli anziani malati e non autosufficienti”.
“L’impegno di Anaste, che si traduce nella importante serie di miglioramenti economici e soprattutto normativi previsti dal nuovo CCNL (copertura della carenza per malattia, infortuni, maternità al 100%, aumento del periodo di comporto, aumento delle ore retribuite dedicate alla formazione, ecc.) consente di riaffermare lo spirito di servizio che anima le strutture nostre associate, e di portare il CCNL Anaste ad essere ancora il leader del settore socio-sanitario”, conclude Sebastiano Capurso, che ringrazia le OOSS firmatarie CIU, Snalv, Confsal, CSE Sanità e Fulscam, Confelp “per la costante partecipazione e disponibilità al confronto costruttivo, elementi che hanno permesso la positiva definizione dell’accordo”.