Intelligenza artificiale e Public Health in nefrologia. Una rivoluzione per ridurre perdite umane, sociali ed economiche
di Luca De Nicola
18 FEB -
Gentile Direttore,credo che i tempi siano maturi affinché l’intelligenza artificiale diventi strumento a supporto dell’intelligenza e della competenza umane per intervenire in maniera efficace su prevenzione e diagnosi precoce della Malattia Renale Cronica (MRC), diventata ormai una priorità di salute pubblica.
In Italia si stima che 1 persona su 10 conviva con la MRC, la cui prevalenza è in costante aumento a causa dei cambiamenti demografici, del dilagare di obesità e diabete, dell'impatto dei cambiamenti climatici. Oggi la MRC è diventata la prima malattia cronico-degenerativa nel mondo occidentale per il maggiore peso, in termini di diffusione, morbilità e costi economici, rispetto alle malattie cardiovascolari, al diabete, alle broncopneumopatie e alle neoplasie. Inoltre, la MRC rappresenta la 16° causa di morte a livello globale con una proiezione al quinto posto nelle cause di morte nel 2040. Per i “sopravvissuti”, la storia naturale porta alla dialisi o al trapianto renale. Non sono confortanti gli ultimi dati del registro europeo di dialisi e trapianto che mostrano come l’incidenza in dialisi nelle ultime tre decadi sia cresciuta del 43%. Alle perdite umane si sommano quindi i costi relativi alla dialisi che, in Italia, ammontano a circa €50.000/paziente per anno. Una cifra che – considerando la popolazione italiana in dialisi – si traduce in €2,5 miliardi all’anno”. Eppure, solo il 10% dei pazienti con MRC è consapevole della propria condizione ed è pertanto seguito dal nefrologo. Una inconsapevolezza che si traduce in elevati costi sanitari, sociali e umani. Questo perché la MRC decorre in modo asintomatico per lungo tempo.
Il paradosso è che viviamo in un momento particolarmente prolifico per la nefrologia: le nuove possibilità terapeutiche offerte dalla ricerca scientifica mostrano promettenti risultati nel rallentare la progressione della MRC e nel mantenere la salute renale rinviando la dialisi anche per 20 anni rispetto alla terapia tradizionale. Tuttavia, per massimizzare l’efficacia terapeutica delle nuove opzioni disponibili è necessario agire nelle fasi precoci (asintomatiche) di malattia.
In questo contesto, la collaborazione fattiva tra MMG e nefrologi nella strategia di prevenzione della MRC è fondamentale. Una collaborazione in cui l’Intelligenza Artificiale può giocare un ruolo davvero dirimente, mediante l’implementazione di uno strumento in grado di creare una rete che integri ospedale (hub) e ambulatori del territorio (spoke) per la precoce identificazione dei soggetti a maggior rischio di MRC, ossia i pazienti con ipertensione (75% MRC), diabete mellito (30%), cardiopatici (18%) e obesi (39%) attraverso il primo essenziale filtro dei MMG.
Immaginiamo uno strumento tanto semplice quanto efficace: una app a disposizione di MMG e specialisti non-nefrologi (spoke) che operano nel territorio sede della Nefrologia ospedaliera (hub) per facilitare screening e riferimento al nefrologo. Dopo aver inserito poche caratteristiche del paziente, l’app indicherebbe (I) la necessità di testare creatininemia e albuminuria per la diagnosi di MRC, e (II) se il paziente identificato per presenza di MRC necessita visita nefrologica o, in alternativa, restare sotto monitoraggio del MMG. In aggiunta, l’app potrebbe avere un link con la piattaforma dedicata alle prenotazioni delle visite ambulatoriali per facilitare l’accesso all’ambulatorio di Nefrologia (percorsi dedicati) o rimandare ad un teleconsulto per semplificare le cure nefroprotettive.
In questo contesto di scarsità strutturale di risorse per i programmi di prevenzione, che sono essenziali per le malattie asintomatiche quale è la MRC, l’intelligenza artificiale può rivoluzionare il futuro della public health in nefrologia, consentendo un’adeguata prevenzione secondaria della MRC basata su un approccio misto, MMG e Nefrologo, facilitando la consapevolezza di malattia, il riferimento tempestivo al nefrologo e l’implementazione delle cure non-farmacologiche (intervento nutrizionale) e farmacologiche (farmaci tradizionali e innovativi). L’intelligenza artificiale diventerebbe così componente fondamentale di una “win-win strategy” con ricadute positive sui pazienti, personale sanitario e SSN.
Luca De NicolaPresidente Sin - Società Italiana di Nefrologia
18 febbraio 2025
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