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Piemonte. Misurazione della temperatura a scuola: decreto Piemonte scaduto, finisce il contenzioso con il Governo 

Il Tar dichiara l’improcedibilità del ricorso presentato dal Governo con il decreto 95 con cui la Regione introduceva la misurazione della temperatura a scuola. L'atto stesso prevedeva infatti che le misure fossero attuate fino al 7 ottobre. Persa l'efficicia del decreto, per i giudici è finito l’interesse al contenzioso. Cirio: “Il Tar aveva già manifestato di aver compreso le nostre motivazioni non accogliendo a settembre la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza dell’ordinanza. Questa sentenza conferma le nostre ragioni”. LA SENTENZA

19 OTT - “Rilevato come la perdita di efficacia del provvedimento impugnato comporta, salvo esplicita motivata deduzione contraria della parte ricorrente (assente nel caso di specie), una fisiologica perdita di interesse al contenzioso” e “rilevato come la delicatezza degli interessi in gioco renda non auspicabile una pendenza del giudizio in assenza di rappresentate e comprensibili ragioni di interesse attuale in tal senso”, il Tar del Piemonte ha deciso di dichiarare “improcedibile” il ricorso del Governo contro il decreto 95 del presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio, che introduceva la misurazione della temperatura a scuola.

Nel decreto stesso si prevedeva, infatti, una scadenza delle misure, stabilita nel 7 ottobre. Dunque quanto previsto nel decreto non ha più efficacia oggi.

Il 17 settembre scorso il Tar si era già pronunciato sul caso respingendo la richiesta di sospensiva del Governo contro il decreto, in quanto lo stesso non sovvertiva quanto stabilito dallo Stato, ma lo integrava.

“Il Tar - commenta da Facebook il presidente Cirio - aveva già manifestato di aver compreso le nostre motivazioni non accogliendo a settembre la richiesta del Governo di una sospensiva d’urgenza dell’ordinanza. Questa sentenza conferma le nostre ragioni. Il Piemonte ha scelto di introdurre un livello di controllo in più, chiedendo alle scuole del territorio di verificare che le famiglie misurino effettivamente ai figli la febbre a casa al mattino come previsto dalla legge dello Stato. Una scelta per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, alle scuole e alle famiglie del Piemonte, con il pensiero rivolto ai nostri figli, ma anche ai nonni che sono tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia”.
 
 

19 ottobre 2020
© Riproduzione riservata

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