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Mmg. Ulss 3 Serenissima lancia la campagna per attrarre medici: “Venezia vi aspetta!” 

Nella Venezia “d’acqua” operano 45 medici di famiglia la cui età media è particolarmente alta. Si prevede che una decina di loro lascerà il lavoro entro il 2024: tre sono già cessati nelle scorse settimane. Ma a Venezia disagi e costi rendono più difficile che altrove individuare medici disponibili ad avviare una propria attività. In un mese dall’inizio della campagna la Ulss ha però ricevuto già 254 candidature.

di Endrius Salvalaggio 
01 AGO - “Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta!”. È questo lo slogan della campagna promossa dall'Ulss 3 Serenissima, in collaborazione con il Comune di Venezia e con il sostegno della Regione Veneto, per reclutare medici di medicina generale sul territorio a livello nazionale affinché anche medici di altre aree geografiche possano scegliere di accettare un incarico a Venezia e nelle isole dell’estuario.

Nella Venezia “d’acqua” operano 45 medici di famiglia la cui età media è particolarmente alta. Si prevede che una decina di loro lascerà il lavoro entro il 2024: tre sono cessati nelle scorse settimane. A Venezia è ancora più difficile che altrove individuare medici disponibili ad esercitare a causa del carovita, in particolare per chi ci si deve trasferire e deve avviare una propria attività.

La campagna, però, sta dando i suoi frutti. A meno di un mese dalla campagna, le candidature sono andate oltre ad ogni aspettativa. La stessa Ulss 3 Serenissima parla di “254 aspiranti medici di famiglia” che hanno accettato di candidarsi per la città veneziana.

Grazie al progetto “Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta”, spiega il direttore generale dell'azienda sanitaria veneziana Edgardo Contato, “in meno di tre settimane hanno inviato i loro curricula per candidarsi medico di medicina generale per Venezia in ben 254, da tutto il mondo. Spaziano dai cervelli in fuga che desiderano tornare in Italia alle decine di dottoresse iraniane che vogliono fuggire dalla situazione complicata in patria. Basterebbe un ventesimo delle candidature arrivate a saturare l'intero fabbisogno di medici di base in laguna dei prossimi anni. Il numero totale, chiaramente, comprende professionisti la cui aspirazione non potrà essere esaudita a causa degli scogli linguistici o normativi, ma nell’insieme la campagna potrà garantire importanti nuovi ingressi per la medicina generale di Venezia”.

La graduatoria preliminare elaborata dagli uffici dell'Ulss 3 Serenissima, la scorsa settimana, ha riconosciuto già i primi 11 professionisti idonei, insediabili da oggi fino al 2025 (man mano che si avvicendano i pensionamenti dei medici uscenti), in qualità di dottori di famiglia. Mentre nel suo insieme le candidature 123 per i medici italiani, per la metà proviene dal nord, uno su cinque dal centro, tre su dieci dal sud, di cui solo uno dalla Campania, non sono mancati 2 curriculum dalla Francia, 2 dalla Macedonia del nord, 1 dall'Albania, 1 dalla Germania, 1dalla Polonia, 1 dalla Repubblica Ceca, 1 dalla Serbia, 1 dalla Spagna, 1 dalla Svizzera, 1 dalla Turchia, 1 dall'Ungheria. Alla campagna hanno risposto anche medici asiatici, africani, americani e mediorientali, ma ciò che più ha colpito è stato il fenomeno e le storie delle dottoresse iraniane con 62 curriculum arrivati dall' Iran.

Sono donne medico – come riporta la nota della Ulss 3 Serenissima -, spesso molto qualificate che vogliono fuggire dal clima che le sta travolgendo nel loro Paese. “Lavoro da tre anni come medico di famiglia in Iran. Parlo fluentemente inglese. Amo Venezia”; “Sono un medico altamente qualificato con esperienza in diversi ospedali. Molto motivata. Parlo bene la lingua inglese”; “Sono specialista e professoressa universitaria. La mia esperienza potrebbe essere preziosa per il lavoro da voi”, alcune delle frasi che si leggono nelle lettere di candidatura.

“Le restanti candidature rimangono tesoro inestimabile su cui l'azienda sta continuando a lavorare e che andranno pian piano ad arricchire e ad aggiornare la nostra graduatoria - conclude il direttore generale dell'azienda provinciale veneziana - allo scopo sia di coprire altri territori dell'azienda, che di assegnare altri futuri incarichi, che di proporre ruoli in altre specialità carenti, che di condividere questo bacino di professionisti, quasi introvabili altrove, con altre aziende sanitarie bisognose di medici”.

Endrius Salvalaggio

01 agosto 2023
© Riproduzione riservata

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