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Veneto. La Fimmg proclama lo stato di agitazione

Nelle scorse settimane il sindacato aveva abbandonato il tavolo per l’Air, definendo la bozza della Regione “irricevibile” e che “dimostra assenza di programmazione e di idee”. Ma per l’assessore “accusare la Regione di assenza di impegno programmatorio mi sembra profondamente ingiusto” e ribadisce la disponibilità al confronto, “disponibilità che non sembra avere, al momento, la Fimmg”.


13 FEB - È crisi tra Fimmg e Regione Veneto. Il sindacato ha abbandonato il tavolo delle trattative per il rinnovo dell’Air (Accordo integrativo regionale) e proclamato lo stato d’agitazione definendo la bozza presentata dalla Regione “deludente che non risponde ai reali bisogni della popolazione: per una seria riorganizzazione delle cure territoriali la Regione Veneto dimostra, purtroppo, assenza di programmazione e di idee”.

“In una fase cruciale della trattativa – riferisce in una nota la Fimmg -, di fronte a un nodo strategico per il futuro dell’Assistenza Territoriale – la necessità cioè di dare risposte efficaci alla popolazione attraverso la riorganizzazione degli ambulatori dei medici di Medicina Generale e il potenziamento del personale di studio – dalla Regione arriva una risposta inconsistente e lontana dalla vita quotidiana che si svolge negli studi dei medici di famiglia!”.

Mentre alle analisi e alle proposte “ripetutamente avanzate” dalla Fimmg “non sono seguiti segnali di apertura. Solo silenzio”. Per questo, di recente, la Fimmg Veneto ha abbandonato il Tavolo negoziale per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (Air), il cui ultimo testo risale al 2005. “Per questo, seppur a malincuore, per la terza volta in pochi anni, il Sindacato si vede costretto a proclamare lo stato d’agitazione”, annuncia la Fimmg.

Il sindacato entra poi nel dettaglio delle questioni: “Le 7 ore settimanali – a fronte delle 14 da noi richieste – per ogni medico di Medicina Generale offerte dalla Regione per il personale amministrativo, come evidenziato nella bozza di proposta AIR arrivata a inizio dicembre, rappresentano un affronto al buon senso e una chiara dimostrazione di non aver compreso le criticità e di non volere proseguire nelle trattative”.

“Come abbiamo già sottolineato – spiega il segretario regionale Fimmg Veneto, Maurizio Scassola – questa bozza è irricevibile e non può rappresentare una base di discussione per una vera, seria, operativa ed efficace riorganizzazione dell’Assistenza Primaria in Veneto. Un territorio in cui, giova ricordarlo, circa il 40% dei colleghi lavora in perfetta solitudine, senza personale di supporto! Un territorio, inoltre, orograficamente e demograficamente complesso con problemi socio-assistenziali specifici in cui ancora oggi l’offerta organizzativa è frammentata, inammissibile per un Paese che vuole dare accoglienza, ascolto, prossimità ed equità nelle cure. Siamo ormai esasperati da questa mancanza di idee e di coraggio”.

“In un territorio come quello del Veneto – prosegue Scassola – per prendere davvero in carico i bisogni dei cittadini e attivare efficaci percorsi di assistenza e cura è indispensabile alzare il livello dell’organizzazione. Bisogna mettere i medici di famiglia, specie i giovani medici neo inseriti e i colleghi in formazione, nelle condizioni di lavorare in sicurezza e dignitosamente, con personale amministrativo e infermieristico adeguatamente formato per svolgere compiti e funzioni sempre più complessi. Uno dei motivi della scarsa attrazione della Medicina Generale per le giovani generazioni è data proprio dallo scarso supporto organizzativo, strutturale e tecnologico! Sulla presenza del personale di studio si giocano la credibilità e la fattibilità di una vera presa in carico della persona. La proposta della Regione, invece, è carente, fuori dal tempo e lontana dai problemi quotidiani dei cittadini e dei loro medici di Medicina Generale. La battaglia della Fimmg Veneto è a difesa del cittadino e del Servizio Socio Sanitario Regionale”.

Anche la Regione è voluta intervenire sulla vicenda. “Accusare la Regione di assenza di impegno programmatorio mi sembra profondamente ingiusto da parte della Fimmg alla quale, nonostante tutto, rinnovo la disponibilità della Regione a trattare e ragionare sulle questioni aperte, disponibilità che non sembra avere, al momento, la Fimmg, per un confronto su una reale riorganizzazione delle attività della medicina generale, al di là delle dichiarazioni d’intenti”, ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin.

“Non è stata costruttiva ad esempio – ha proseguito Lanzarin - la decisione di abbandonare fin dall’inizio del confronto nello scorso mese di dicembre il Tavolo negoziale per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR), proprio nella fase di avvio della discussione che riguardava anche il tema del personale di supporto, sia infermieristico che di studio, che non è stato possibile analizzare in modo approfondito senza la presenza dell’interlocutore Fimmg a due incontri che sarebbero stati preziosi per proseguire il necessario approfondimento di quanto proposto. Come Regione abbiamo sempre avuto la disponibilità ad approfondire il tutto anche sul piano delle risorse pubbliche da investire”.

“Sulle risorse aggiuntive richieste – prosegue l’assessore - avevamo comunque proposto un incremento come base della trattativa, con lo scopo di adeguare il contributo della medicina generale a fornire ai cittadini una medicina del territorio al passo con i bisogni dei cittadini nel cui interesse la Fimmg dichiara di impegnarsi”.

“La Regione ha proposto una piattaforma negoziale – aggiunge Manuela Lanzarin - che aveva avuto la condivisione nella sua impostazione da parte di tutte le OO.SS. basata sui principi di equità, accessibilità e prossimità alle cure attraverso la realizzazione di forme organizzative della medicina generale sempre più adeguate per fornire risposta ai principali bisogni di salute della popolazione anche in contesti orografici differenti. Stupisce e dispiace che oggi si affermi la mancanza di idee e di programmazione”.

Secondo la Regione, “il superamento delle attuali forme organizzative per cui oggi ci sono ancora medici di medicina generale che lavorano singolarmente o in rete e associazioni, in favore di uno sviluppo delle cure primarie per cui i medici di medicina generale lavorino sempre di più insieme ed in forma coordinata al fine di garantire accesso all’assistenza e di raggiungimento dei risultati di salute eque all’interno della Regione, ha rappresentato la principale finalità con cui si sono svolte finora le trattative sindacali, ma l’assenza dal Tavolo di negoziazione da parte della Fimmg non ha reso possibile affrontare anche il tema delle risorse per finanziarie le misure previste per il rinnovo del Accordo Integrativo Regionale (AIR), per lo sviluppo di un sistema delle cure primarie integrato con quanto previsto anche dal e dalla componente 1 della Missione 6 del PNRR”.

“La Regione del Veneto – conclude l’Assessore - non ha mai fatto mancare la propria disponibilità al confronto per garantire uno sviluppo della medicina generale coerente con l’evoluzione dei bisogni ed i nuovi modelli organizzativi previsti dal DM 77/2022, e mantiene tale disponibilità senza alcuna preclusione”.

13 febbraio 2024
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