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Renzi presenta il programma PD: “Nuovo Patto per la salute e più risorse per il Ssn. Investire sui professionisti e ridurre liste d’attesa su base modello emiliano”


E ancora, la revisione del sistema di governance del farmaco con un ripensamento complessivo del sistema dei tetti di spesa. Favorire il welfare aziendale anche nel pubblico. Investire su medicina d'iniziativa e digitalizzazione in sanità, e rispettare il limite dell'aggiornamento triennale dei Lea. Questi alcuni dei principali punti presentati oggi da Renzi a Bologna. "Un programma cento per cento credibile, sostenibile, realizzabile". PROGRAMMA 100 COSE FATTE e 100 DA FARE, IL PROGRAMMA INTEGRALE PD 2018

02 FEB - "Un programma cento per cento credibile, sostenibile, realizzabile". Queste le parole usate da Matteo Renzi oggi a Bologna per presentare il documento in cui il Partito Democratico mette nero su bianco i "cento piccoli passi per l'Italia" in vista della prossime elezioni del 4 marzo. 
 
Uno spazio del programma è riservato alla sanità. Qui si spiega da dove si è partiti, cosa è stato fatto negli ultimi 5 anni di legislatura, e cosa resta ancora da fare per il futuro. "Negli anni passati, quelli in cui la crisi economica si è fatta sentire più duramente, la sanità ha pagato un dazio particolarmente pesante al consolidamento della finanza pubblica attraverso la riduzione del Fondo sanitario nazionale negli anni 2011 e 2012, i mancati attesi aumenti per circa 30 miliardi di euro e una revisione della spesa tradottasi nel blocco dei contratti e delle assunzioni. Rispetto alla stagione dei tagli, con il governo Renzi prima e con quello Gentiloni poi si è tornati a investire in sanità: il Fondo sanitario è passato dai 109 miliardi del 2013 ai 113,4 di oggi".
 
"Dopo un decennio abbiamo finalmente i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) per garantire a tutti l’accesso agli stessi servizi; con l’ultima legge di bilancio, si sono allentati i vincoli alle assunzioni di personale ed è stata avviata la stabilizzazione del personale precario. Sono stati approvati, infine, provvedimenti attesi da anni: dalla legge sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale del personale sanitario alla riforma della dirigenza sanitaria, dalla legge sull’obbligatorietà dei vaccini alla riforma delle sperimentazioni cliniche e degli Ordini professionali, fino alla legge sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento", si legge.
 
Nuovo Patto per la salute e più risorse per il Ssn. "A partire dal 2018, quarantesimo anniversario del Servizio sanitario nazionale, si dovrà continuare a lavorare per portare avanti questa stagione di necessarie riforme. Lavoreremo per aggiornare il Patto per la salute, attraverso il coinvolgimento delle regioni. Affinché il nuovo Patto per la salute possa funzionare è necessario garantire un progressivo aumento del Fondo sanitario nazionale e perseguire l’obiettivo del superamento delle ingiustificate differenze attualmente esistenti tra regioni", si spiega nel programma.
 
Medicina d'iniziativa e potenziamento sanità territoriale. "Il nuovo Patto per la salute dovrà garantire, in particolare: il rafforzamento della prevenzione e della cosiddetta 'medicina di iniziativa'. La prevenzione gioca un ruolo decisivo sulla probabilità di sopravvivere e per la futura qualità della vita. La prevenzione deve passare dal potenziamento e dalla riorganizzazione della medicina territoriale, in grado di ridurre le ospedalizzazioni evitabili e quindi di abbassare i costi per il sistema sanitario. Investiremo nell’utilizzo delle nuove tecnologie per un monitoraggio più attento e continuo costituendo un sistema di premialità per le regioni più attive nel promuovere campagne di prevenzione. Porteremo a termine l’attuazione del nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale.
 
La realizzazione di un Piano nazionale per la gestione delle liste di attesa, promuovendo a livello nazionale le migliori esperienze messe in campo da alcune regioni in questi anni, al fine di garantire ai cittadini il pieno accesso ai servizi in tempi certi e ragionevoli. La revisione del sistema di governance del farmaco e dei dispositivi medici attraverso un ripensamento complessivo del sistema dei tetti di spesa. L’uso di un buon farmaco può evitare un ricovero, con le conseguenze che ne derivano in termini di minori costi per il sistema oltre che di minori disagi per il paziente. L’informatizzazione e la digitalizzazione della sanità, favorendo la personalizzazione delle cure attraverso un utilizzo ottimale della telemedicina, del fascicolo sanitario elettronico, delle cartelle cliniche informatizzate, della consegna al paziente di esami e documentazioni cliniche per via informatica, delle anagrafi vaccinali", prosegue.
 
Debito pubblico a quota 100 in 10 anni. "Ridurre il debito è un impegno che dobbiamo assumere innanzitutto con le future generazioni di italiani. I governi a guida PD in questi anni hanno raggiunto due importanti obiettivi di finanza pubblica: hanno ridotto il deficit (dal 3% del Pil del 2014 al 2,1% del terzo trimestre 2017) e hanno stabilizzato il debito al 132% del Pil. E questo senza infrangere le regole fiscali europee, salvaguardando la spesa sociale e sanitaria e iniziando a ridurre le tasse. Il debito pubblico tuttavia rimane troppo alto e dobbiamo impostare una strategia coerente e credibile per ridurlo. Per ridurre la probabilità di future crisi. E per destinare a scopi più produttivi (lotta alla povertà, riduzione delle tasse, sostegno agli investimenti) i troppi miliardi che ogni anno usiamo per pagare gli interessi. L’obiettivo del Partito Democratico è ridurre gradualmente ma stabilmente il rapporto tra debito pubblico e Pil al valore del 100% entro i prossimi 10 anni". 
 

Welfare aziendale. "Abbiamo  favorito il welfare aziendale, dando la possibilità di utilizzare il premio di produttività in servizi, quali i rimborsi per le spese del lavoro domestico, della badante o dell’asilo, o per la previdenza e la sanità integrativa. Un terzo delle 20 mila aziende che hanno fatto accordi con i sindacati sul salario di produttività hanno previsto anche forme diverse di welfare aziendale. Il prossimo obiettivo è estendere il welfare di secondo livello an- che al settore pubblico. Vogliamo, inoltre, rafforzare gli strumenti di partecipazione dei lavoratori. Rafforzeremo ulteriormente gli strumenti di rigenerazione delle imprese da parte dei lavoratori previsti dalla Legge Marcora".

  
Questi invece, i punti per la sanità ed il sociale inclusi nei "100 passi".
 
80 euro. Estendere una misura universale di sostegno, a partire da 80€ in più al mese, per ogni figlio fino ai 18 anni
 
Asili nido. Realizzare un piano nazionale di asili nido da 100 milioni di € l'anno per tutta la legislatura.
 
Dopo di noi. Realizzare un piano di accessibilità universale per garantire qualità della vita adesso.
 
Bonus Bebè. Istituire la Carta Universale dei Servizi dell'Infanzia (400€ al mese per i primi tre anni da spendere per asilo, servizi di cura, baby sitter)
 
Autismo. Rendere concreto l'inserimento sul lavoro delle persone con disturbi allo spettro autistico.
 
Spreco alimentare. Realizzazione di un Piano Nazionale per valorizzare le opportunità economiche e ambientali dello sviluppo dell'economia circolare.
 
Vaccini obbligatori. Creare una campagna contro le false notizie, antiscientifiche, che generano terrore e disinformazione.
 
Biotestamento. Incentivi fiscali alle famiglie che necessitano del sostegno di badanti o di ricovero in case di cura per migliorare la qualità della vita.
 
Reddito di inclusione. Raddoppiare i fondi per il reddito di inclusione.
 
Human Technopole. Creare una struttura simile a Napoli in collaborazione con i grandi player multinazionali dell'innovazione tecnologica (Apple, Cisco) già presenti sul territorio con le università del territorio.
 
Farmaci innovativi. Aumentare i fondi nazionali per i farmaci innovativi specie nel settore oncologico e la ricerca contro le malattie rare, agevolando gli investimenti imprenditoriali della ricerca farmaceutica in Italia.
 
Sanità digitale, personale e liste d’attesa. Investire sulla digitalizzazione della sanità e sul capitale umano dei professionisti della salute, riducendo le liste d'attesa sulla base del modello emiliano.
 
Lea. Rispettare in modo rigoroso il limite dell'aggiornamento triennale dei LEA per prendersi cura in modo più efficace di chi vive una situazione di difficoltà.
 
Non autosufficienza. Investimento di due miliardi di euro per rafforzare l'indennità di accompagnamento, graduando l'aumento sulla base del bisogno dei singoli.
 
Giovanni Rodriquez

02 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

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