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Ma quanta fatica per la dirigenza tecnica e professionale 

di Gianni Melotti

23 SET - Gentile direttore,
mi ha fatto molto piacere vedere che, finalmente, anche il mondo infermieristico si pone il problema della corretta interpretazione dell’articolo 8 del contratto di lavoro. Articolo, questo, che mette a regime l’istituzione delle qualifiche uniche dei dirigenti delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica.

Per questo motivo ho letto con interesse il documento proposto dai Presidenti dei Collegi Ipasvi di Milano, Bari e Firenze, a commento del decreto Balduzzi. Ritengo che sia di estrema importanza che, anche da parte loro, si chieda finalmente “la chiara definizione e declinazione dei contenuti dell'art. 8 del vigente CCNL dell'Area della Dirigenza SPTA” perché, cito ancora, “E' di fondamentale importanza che venga specificato a livello nazionale il riconoscimento della nostra Laurea Specialistica al pari delle altre lauree ( magistrali delle altre prof sanitarie ndr), senza possibilità di diverse interpretazioni a livello regionale”.

Già, qui casca l’asino perché, riferendomi anche solo al panorama lombardo, se ne sono viste di cotte e di crude, ma niente che andasse nella giusta direzione di una valorizzazione dei professionisti che operano nelle diverse aree della legge che ha istituito i Servizi e le Dirigenze per ogni area. In Lombardia la sua attuazione è stata condizionata, fino ai giorni nostri, da una estrema confusione, originata anche dalla Delibera di Giunta Regionale n.14049/03, che aveva previsto l’istituzione del Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo Aziendale (S.I.T.R.A.).

Questo modello, che, in barba al comma 3 dell’articolo sette, che parlava già al plurale, prevedeva un unico Responsabile, per gli operatori di tutti i profili professionali, continua a sopravvivere a se stesso anche se era chiaramente da riferirsi unicamente alla fase di prima attuazione della Legge n. 251 del 2000. Ad oggi , sarà bene ricordarlo, è un modello definitivamente superato. Lo stabilisce lo stesso articolo sette della 251 sulle “disposizione transitorie”.
Proprio questo è il senso degli artt. 8 e 9 del CCNL Stpa. Infatti l'art 8 mette a regime queste Dirigenze, mentre l'art. 9 lascia utilizzare il sistema precedente, previsto dall'art 15 septies DLgs 502/92, cioè incarichi triennali rinnovabili, solo per l'area sociale ancora priva di Laurea Magistrale.
 
Questo perché il DPCM 25 gennaio 2008, sulla normativa concorsuale per l'assunzione dei Dirigenti di area, all'articolo 1 – facendo esplicito riferimento al “possesso di Laurea Specialistica/Magistrale della classe relativa alla specifica area” da dirigere – ha completato il quadro e non consente più soluzioni diverse come gli stravaganti “concorsi omnibus”, che si fanno in Lombardia, ai quali si può accedere con una qualunque delle 4 Lauree Magistrali delle professioni sanitarie.
Ragion per cui, ben venga anche il chiarimento richiesto dai Presidenti dei Collegi Ipasvi di Milano, Bari e Firenze, perché, superata la fase iniziale, occorre chiarire che vanno banditi concorsi specifici per singole aree. Ancora più chiaro l’articolo che, disciplinando la Commissione Esaminatrice, prevede che vi partecipino “due Dirigenti dell’area delle professioni sanitarie di riferimento”. Di tutta evidenza, quindi, che il richiamo al concetto di “specificità” di singola area sia incompatibile con la configurazione di un Dirigente unico per tutti i profili professionali come accade negli attuali SITRA.

Vorrei poi ricordare alle Asl e Az Ospedaliere lombarde, che devono predisporre i Piani di Organizzazione Aziendale entro novembre, che già la Circolare 15/san del 2005 (Lucchina) chiariva come il SITRA si caratterizzasse come coordinamento unitario di tutti i Servizi e le rispettive Dirigenze di Area istituite. Ma le cose sono andate in tutt’ altra direzione e anche contro logica, visto quello che è successo nelle Aziende.

Infatti non è concettualmente possibile individuare una struttura "SITRA" in assenza dell’istituzione delle Dirigenze di Area (Servizi). Solo eventualmente dopo averle istituite sarebbe stato possibile identificare un coordinatore, ma, anche la logica è andata a scatafascio visto che abbiamo Sitra con più Dirigenti, ma tutti di area infermieristica. Non sarebbe più conforme al dettato delle legge chiarire che, per Sitra, si intendono solo quei servizi con più di una dirigenza di diversa area, al loro interno? In caso contrario dovrebbero essere più correttamente definiti per quello che sono, così come li enuncia la legge 251/00 e cioè Servizi Infermieristici/ostetrici; o Riabilitativi; o Tecnico sanitari; o di Prevenzione.
Anche questo leggo nel chiarimento chiesto al ministro Balduzzi.

Gianni Melotti

23 settembre 2012
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