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Vaccini Covid. Ecco cosa ne pensano gli utenti dei Ser.D

di F. Lugoboni, L. Stella e altri

26 MAG - Gentile Direttore,
la pandemia COVID-19 ha messo a dura prova la salute, la vita, le relazioni, l'economia e i sistemi sanitari a livello globale. L’unica arma per favorire la transizione dei vaccini sono state le politiche di lockdown che hanno prodotto risultati transitori e sono state spesso contrastate da proteste sociali a causa delle loro gravi conseguenze economiche, educative e sociali. I Drug User (DU) e i patologici consumatori di alcool sono una popolazione ad alto rischio data la Loro alta prevalenza di condizioni di salute in comorbilità.

I Ser. D. (Servizi Dipendenza) italiani, soprattutto negli anni '90, hanno contribuito in modo significativo per le vaccinazioni, soprattutto per l’HBV. I DU per iniezione, sono considerati i soggetti, di gran lunga, a maggior rischio di contrarre malattie infezioni.

Metodi
Il presente studio (vedi documento integrale) ha esplorato: in primo luogo, l'atteggiamento nei confronti delle vaccinazioni dei DU di alcuni Ser. D. italiani che hanno aderito all'iniziativa, promossa dal Servizio di Medicina delle Dipendenze dell'Ospedale Universitario GB Rossi di Verona e dalla Società Italiana Tossico Dipendenze (SITD). Lo studio è iniziato il 1° aprile 2021 e si è concluso il 20 aprile. Il questionario chiedeva ai partecipanti di esprimere il loro grado di accordo rispetto a una serie di affermazioni, su una scala Likert da 1 a 5 i cui estremi rappresentano un forte disaccordo e un forte accordo.

Dall'inizio degli anni '80, l'Italia dispone di una rete capillare di Servizi Pubblici, denominata Ser. D. Questi centri forniscono anche assistenza per test per HIV, HCV e HBV.

Risultati
Allo studio hanno partecipato 525 maschi (81,3%) e 121 femmine (18,7%), per un totale di 646 soggetti. L'età media era di 41,14 anni (DS 11,48).

Domanda 1. I rischi associati alla malattia COVID-19 sono maggiori dei possibili effetti collaterali del vaccino.
Tot. o parz. in disaccordo: 23,2%
Né in disaccordo né d'accordo: 19,8%
Tot. o parz.  d'accordo: 57%

Domanda 2. Il vaccino COVID-19 è un grande affare per le aziende farmaceutiche e quindi non ci si può fidare.
Tot. o parz. in disaccordo: 34,9%
Né in disaccordo né d'accordo: 21,9%
Tot. o parz.  d'accordo: 43,2%

Domanda 3. Il vaccino COVID-19 è stato sviluppato troppo rapidamente per essere sicuri che fosse sicuro ed efficace.
Tot. o parz.  in disaccordo: 30,4%
Né in disaccordo né d'accordo: 20,6%
Tot. o parz. d'accordo: 49%

Domanda 4. Il vaccino COVID-19 è il modo più rapido per tornare alla vita normale
Tot. o parz. in disaccordo: 18,6%
Né in disaccordo né d'accordo: 12,4%
Tot. o parz. d'accordo: 69%

Domanda 5. I vaccini sono tra i prodotti farmaceutici più sicuri
Tot. o parz. in disaccordo: 23,3%
Né in disaccordo né d'accordo: 13,6%
Tot. o parz. d'accordo: 63,1%

Domanda 6. Penso che sia giusto far vaccinare i tuoi genitori o familiari anziani contro COVID-19 il prima possibile.
Tot. o parz.  in disaccordo: 12,7%
Né in disaccordo né d'accordo: 11%
Tot. o parz.  d'accordo: 76,7%

Domanda 7. Penso che sia giusto vaccinare i tuoi figli contro COVID-19 il prima possibile
Tot. o parz.  in disaccordo: 19,4%
Né in disaccordo né d'accordo: 17,3%
Tot. o parz. d'accordo: 63,3%

Domanda 8. Penso sia giusto introdurre limitazioni per coloro che, pur avendo la possibilità di essere vaccinati, decidono di non farsi vaccinare contro COVID-19
Tot. o parz. in disaccordo: 32%
Né in disaccordo né d'accordo: 20,1%
Tot. o parz. d'accordo: 47,3%

Domanda 9. Su una scala da 1 (scarso) a 5 (eccellente), come valuti il ​​livello della tua conoscenza sulla vaccinazione contro COVID-19?
1-2: 35,8%
3: 38%
4-5: 26,2%

Domanda 10. Su una scala da 1 (tot. sconsigliato) a 5 (tot. incoraggiato), ti sentiresti incoraggiato a farti vaccinare se sentissi di essere adeguatamente informato sui rischi della vaccinazione?
1-2: 17,7%
3: 22,9%
4-5: 59,4%

Discussione
Per quanto a nostra conoscenza, questo è l'unico lavoro che ha valutato l'opinione di DU per la vaccinazione COVID. È complicato confrontare questo studio con il corrispondente studio nazionale (AGENAS), per una serie di motivi, il primo è metodologico: lo studio nazionale analizzava i fattori relativi all'età, all'istruzione e alla regione di origine. È iniziato a dicembre 2020 e si è concluso a gennaio 2021, coinvolgendo 12.322 persone. Il secondo è legato al fatto che, dal punto di vista sociale, chi è dipendente da sostanze è molto più emarginato rispetto al cittadino medio. Con queste premesse, si può affermare che il nostro studio, pur evidenziando un'opposizione leggermente maggiore verso la vaccinazione anti-Covid, a livello globale, rispetto allo studio campionario sulla popolazione italiana, evidenzia una sostanziale maggiore propensione alla vaccinazione, con una vasta gamma di indecisi. Tuttavia, è necessario sottolineare alcuni punti importanti.

Se abbiniamo il campione della popolazione generale all'età e al livello di istruzione (il più basso) del nostro campione, i risultati dei due questionari tendono a sovrapporsi. C'è anche un'altra nota molto importante da fare; lo studio AGENAS si è concluso prima delle note vicende di alcuni vaccini. Infatti, mentre si vaccinavano milioni di cittadini in tutto il mondo, sono stati riportati alcuni casi di trombocitopenia, a seguito dei vaccini Moderna, Pfizer, ma soprattutto Astra-Zeneca.

Due terzi dei DU hanno, però, espresso la chiara intenzione di vaccinare i propri figli, e il favore nei confronti dei propri genitori sale a tre quarti del campione perché fortemente convinti che essa sia il modo più veloce per tornare alla normalità. Uno dei dati più negativi è il basso livello di informazione riportato dai DU, soprattutto se si considera il fatto che frequentano Servizi altamente medicalizzati. Gli argomenti di maggiore interesse sono stati, nell'ordine, gli effetti collaterali e, le possibili reazioni avverse ai vaccini.

È fondamentale sostenere le politiche di salute pubblica al fine di proteggere i nostri sistemi sanitari, il benessere individuale e, in altre parole, il nostro futuro non lasciando nessuno indietro: Il dibattito circa la sospensione dei brevetti, deve trovare soluzione immediata e deve porre freno a questa continua litania che mancano i siti di produzione e la sospensione dei brevetti non risolverebbe nulla e intanto il tempo passa ed è il dibattito è divenuto sterile.

Diamo la possibilità a coloro che vogliono farlo di poterlo fare e nessuno si illuda di nascondersi dietro al problema economico, perché se vogliamo porre la questione su questo piano, allora è proprio il fattore economico che dovrebbe essere decisivo, altrimenti la pandemia non si debellerà mai se non tutti verranno vaccinati perché il potenziale rischio delle mutazioni è reale, infatti quanto più circolerà il virus, maggiore sarà la pericolosità che ciò avvenga con la probabilità di mitigare l’efficacia dei vaccini e allora ci ritroveremo sempre con lo stesso problema con la sua drammatica devastazione nel campo sanitario, economico e sociale.

Fabio Lugoboni
Medicina delle Dipendenze, Azienda Ospedaliera di Verona

Luigi Stella
Dipartimento delle Dipendenze, ASL Napoli 3 Sud

Lorenzo Zamboni
Medicina delle Dipendenze, Azienda Ospedaliera di Verona

Simone Campagnari
Medicina delle Dipendenze, Azienda Ospedaliera di Verona

Francesca Fusina, GICS*
Padova Neuroscience Center, Università di Padova

Ernesto de Bernardis
Ser. D. di Lentini, ASP Siracusa


Hanno partecipato
Acciaro Maria, Aieta Francesca, Amoroso Maria Antonietta, Barbero Alessandro, Boca Damiana, Cadamuro Daniela, Castorina Maria, Cirigliano Domenica, Di Bartolo Sabina, Dispenza Carmelina, Ficili Maria Assunta, Furnari Maria Teresa, Gelmi Martina, Gentile Rossana, Gramignani Donatella, Iannuzziello Camilla, Indelicato Antonio, Intilla Simonetta, Lacatena Anna Paola, Liuzza Guglielmo, Manasse Daniele, Marrella Giovanni, Musso Franca, Palmeri Vincenza, Paparella Maria Maddalena, Pecoraro Carmela, Piali Elisa, Pulvirenti Erika, Schirosi Gabriella, Scichilone Livia, Sgroi Viviana, Vaccaro Rosetta, Vinci Antonella.

26 maggio 2021
© Riproduzione riservata

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