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Salute e lavoro. Ecco come rendere la 'pausa caffè' più rigenerante possibile

di Viola Rita

Breve e ripetuta, meglio se include le attività preferite dal lavoratore. Una nuova ricerca scientifica ‘fotografa’ le caratteristiche della ‘pausa caffè’ più riposante possibile. Lo studio*, condotto a partire da questionari su un gruppo quasi 100 volontari occupati cinque giorni a settimana, è pubblicato sulla rivista the Journal of Applied Psychology

11 SET - Una nuova ricerca scientifica mette a punto l’identikit della ‘pausa caffè’ più rigenerante possibile, in grado di infondere nuovo vigore fisico e mentale, migliorando lo stato psicofisico del lavoratore, nonché la sua performance professionale. Lo studio* sperimentale è stato svolto dalla Baylor University, negli Stati Uniti, e i risultati sono stati pubblicati su the Journal of Applied Psychology.
Meglio se brevi e ripetute, le pause durante la giornata di lavoro sono in grado di apportare nuove energie, nonché incrementare la motivazione e la concentrazione individuale.
 
Intanto, una pausa viene definita come “ogni intervallo di tempo, formale o informale, durante la giornata lavorativa, in cui le principali mansioni lavorative non vengono richieste né previste”, spiegano i ricercatori, e sono inclusi i break “per il pranzo, il caffè, per una e-mail personale o per socializzare con i colleghi, ma non sono comprese le pause per andare al bagno”.

In generale, per la propria salute psicofisica è importante non lavorare troppe ore, come suggeriscono gli esperti, ma anche la pausa svolge un ruolo rilevante.  
Ma qual è il break migliore? Per rispondere alla domanda, Emily Hunter, Ph.D., e Cindy Wu, Ph.D., entrambe professori associate di management alla Hankamer School of Business della Baylor University, hanno studiato le risposte di 95 volontari di età compresa tra i 22 e i 67 anni, impiegati cinque giorni a settimana, analizzando un totale di 959 questionari effettuati dai partecipanti (l’analisi ha compreso in media circa 2 break per ciascun volontario).
 
I risultati sfatano alcune credenze diffuse, spiegano le ricercatrici: “Quello che abbiamo scoperto è che la ‘migliore pausa’ durante la giornata lavorativa non è associata a molti elementi che ritenevamo fossero presenti”.
Gli elementi chiave della pausa migliore possibile sono questi:
 
1. Il momento più adatto per la pausa è a metà mattina
2. Il break migliore include le attività preferite dal lavoratore
3. Questo break incrementa la salute e la soddisfazione del proprio lavoro  
4. Una pausa prolungata è piacevole, ma pause brevi e ripetute comportano benefici maggiori
 
Commentando i risultati, le ricercatrici illustrano l’importanza di effettuare una pausa durante la mattinata. Le ricercatrici notano che questo non sempre avviene, dato che spesso l’individuo lavora fino all’ora di pranzo ed effettua più frequentemente una pausa nel pomeriggio: al contrario, un break mattutino è in grado di fornire più risorse, ricaricando il lavoratore di energia, motivazione e concentrazione.
Solitamente, inoltre, si pensa che il break ideale debba includere attività che non hanno alcun collegamento con il lavoro che si sta svolgendo, spiega Hunter, tuttavia non c’è un’evidenza scientifica di questo assunto. Secondo i risultati dello studio, durante la pausa è importante fare qualcosa che ci piace – un’azione non assegnata o richiesta – includendo attività che rientrano tra le nostre preferite.  Queste attività “possono rendere la vostra pausa molto più riposante, e forniscono un migliore recupero e aiuta a rimettersi a lavorare con più energia”. a lavorare più forte”,  illustra Hunter.
 
Inoltre, il break con queste caratteristiche ideali (durante la mattina, con attività gradite dal lavoratore) può comportare dei benefici per la salute dell’individuo, incluso un miglioramento del mal di testa, una riduzione dell’affaticamento degli occhi e del mal di schiena. I benefici riferiti dai partecipanti allo studio comprendono anche una maggiore soddisfazione sul lavoro, nonché una diminuzione dei casi di esaurimento psicofisico (burnout).
 
Riguardo alla durata della pausa, lo studio non ha individuato l’intervallo temporale ideale, tuttavia ha mostrato come un numero maggiore di pause di breve durata possa essere associato ad una migliore ricarica energetica per il lavoratore, spiegano le ricercatrici, suggerendo l’opportunità di effettuare pause brevi e ripetute durante l’intera giornata lavorativa.
“A differenza del vostro cellulare, che in base all’opinione diffusa dovrebbe essere completamente scarico prima di essere ricaricato fino al 100%, le persone hanno bisogno di ‘ricaricarsi’ in maniera più frequente durante il giorno”, prosegue Hunter.
 
Viola Rita
 
*Hunter, Emily M.; Wu, Cindy Give Me a Better Break: Choosing Workday Break Activities to Maximize Resource Recovery, Journal of Applied Psychology, Aug 10

11 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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