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Dalle linee di indirizzo sull’attività fisica al riparto fondi per attività di ricerca e assistenza in alcune strutture sanitarie. I provvedimenti in Stato Regioni

di E.M.

Nella seduta di domani arriva la revisione delle raccomandazioni per le persone con diabete mellito e per le persone sottoposte a trapianto e nuove raccomandazioni per le persone con patologie muscolo scheletriche. Sul tavolo anche l’Accordo di programma da 267,6 milioni di euro per gli investimenti sanitari nella Regione Emilia-Romagna

06 NOV - Nuove linee di indirizzo per favorire il movimento nelle persone con patologie, diabete in primis. E poi riparto dei fondi tra cinque strutture sanitarie per sostenere l’attività di ricerca, assistenza e cura, ma anche finanziamenti per l‘edilizia sanitaria e l‘ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie in Emilia Romagna.

Questi in estrema sintesi i principali provvedimenti che saranno discussi nella seduta della Conferenza Stato Regioni di domani.

All’esame della Stato Regioni c‘è il documento che aggiorna, accogliendo le osservazioni della Commissione Salute delle Regioni, le “Linee di indirizzo sull’attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le persone con diabete mellito e per le persone sottoposte a trapianto e nuove raccomandazioni per le persone con patologie muscolo scheletriche”.

Il documento sottolinea l’importanza di praticare attività fisica per queste patologie, sulla base del progresso delle conoscenze tecnico scientifiche e in linea con le indicazioni contenute nel Piano nazionale della prevenzione.

Uno strumento a disposizione dei decisori, degli operatori sanitari e non e dei diversi stakeholder coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica per favorire sinergie e interventi che puntano a incrementare l’attività fisica contrastando la sedentarietà. E garantire anche una maggiore omogeneità di azione a livello nazionale. Un esercizio fisico, si sottolinea, che deve essere opportunamente calibrato attraverso un’integrazione professionale organizzativa multidisciplinare delle varie figure professionali che entrano in campo.

Sul tavolo della Conferenza anche lo schema di decreto del Ministro della salute sull’erogazione del finanziamento destinato a specifici obiettivi connessi all’attività di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Un provvedimento che accoglie le osservazioni delle Regioni apportando alcune “limature” rispetto alla proposta che Quotidiano Sanità aveva anticipato.

Saranno ripartiti in totale sempre 38,5 milioni di euro. Ma di questi, 23,10 milioni saranno destinati solamente a tre strutture (non cinque come proposto inizialmente), ossia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Policlinico S. Matteo di Pavia e al Policlinico di Sant’Orsola di Bologna. Fondi che vengono ripartiti in base alla numerosità dei trapianti allogenici effettuati. Invece, i restanti 15,4 milioni saranno ripartiti, in base al numero dei cicli di trattamento effettuati, tra il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) e il Centro di protonterapia dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss).

All’ordine del giorno infine la proposta del Ministero della Salute, di concerto con il Mef, di Accordo di programma VI fase con la Regione Emilia-Romagna, relativo al Programma di investimenti sanitari ex articolo 20, legge n. 67/1988.

Sul piatto ci sono 267,6 milioni di euro (di cui 188,6 a carico dello Stato e 9,9 a carico della Regione) destinati alla realizzazione del: nuovo ospedale di Carpi; polo materno pediatrico presso l’ospedale Maggiore di Bologna che insieme al completamento del materno infantile di Reggio Emilia consente alla rete ospedaliera regionale di disporre di strutture qualificate nell’area ostetrico ginecologica e pediatrica; polo dell’emergenza dell’Ospedale Maggiore di Parma. E ancora al miglioramento del polo dell’emergenza dell’Ospedale Maggiore di Parma ed anche al miglioramento/adeguamento sismico messa a norma per gli aspetti di prevenzione incendi e riqualificazione funzionale di strutture nosocomiali della rete ospedaliera e alla sostituzione di tecnologie biomediche dell’area chirurgica, di quella critica e dell’area specialistica ambulatoriale.

E.M.



06 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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