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Speciale formazione Ecm. Filippini (OPI Varese): “Per chi non è in regola gli ordini potrebbero dover arrivare fino alla sospensione”


Ottavo appuntamento con la nostra inchiesta sull’educazione continua in medicina con il presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Varese che afferma: “Ritengo che l’obbligo degli Ecm sia in realtà un’opportunità di formarsi e mantenere una formazione costante, nonché di migliorarla. Faccio fatica a giustificare la non premiazione da parte dei crediti perché credo che professionalmente non qualifichi un professionista”.

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È prossima la scadenza del triennio di crediti formativi per medici e professionisti sanitari. Dopo le tante proroghe concesse per la situazione pandemica, ora gli Ordini hanno confermato che si procederà alla verifica e poi, se necessario, alle sanzioni. Chi non è in regola ha ancora poco tempo per mettersi in pari.

A fornirci il punto di vista degli ordini c’è Aurelio Filippini, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche di Varese. “Ritengo che l’obbligo degli Ecm sia in realtà un’opportunità – spiega – di formarsi e mantenere una formazione costante, nonché di migliorarla. Faccio fatica a giustificare la non premiazione da parte dei crediti perché credo che professionalmente non qualifichi un professionista. Sarà necessario agire con un sistema punitivo, che non ci piace, avremmo preferito un sistema premiante che finora però non ha funzionato. Oggi, avere crediti non è complesso: le FAD, soprattutto con il lockdown, hanno mostrato che si può avere formazione anche di qualità in modalità asincrona. Questo è un dovere deontologico che i professionisti devono attuare”.

La formazione, inoltre, si lega a filo doppio con la copertura assicurativa. Se non si è adempiuto al 70% degli ECM obbligatori si perde la copertura nelle cause secondo la Legge Gelli. “Credo sia doverosa – ribadisce Filippini - con la legge 24 siamo tutti responsabili di quello che facciamo, qualunque sia il professionista. Per dimostrare che non ho una colpa vera in quello che è successo devo anche dimostrare di essere aggiornato e formato, e lo dice chiaramente la normativa. Le buone pratiche le apprendo anche e soprattutto se continuo a formarmi”.

Anche la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, ha confermato la ferma decisione di procedere a inviare lettere di richiamo, alla scadenza, che avvertiranno del possibile arrivo di sanzioni salvo la messa in regola. Esistono dei rischi concreti.

“Il primo rischio è ovviamente quello di non essere aggiornati e non lavorare in sicurezza con le persone che assistiamo tutti i giorni, nonché il principale – conferma Filippini -. Il secondo sono le coperture assicurative, credo che questo sia la componente che più dovrebbe incentivare, perché la legge 24 stabilisce che c’è una responsabilità anche dell’equipe. E se l’equipe non è formata credo che sia giusto che ci sia un passaggio punitivo. Una volta che arriveranno i nominativi, faremo anche noi un censimento, contatteremo gli iscritti ad uno ad uno anche per capire quali sono le motivazioni. Poi ricorderemo i rischi e infine agiremo secondo quello che le varie federazioni insieme ad AGENAS decideranno sarà la “punizione” da apportare”.

Tra le possibilità la sospensione e addirittura la cancellazione dall’ordine di appartenenza. “Credo sicuramente alla sospensione per un periodo che sarà da stabilire – dice il presidente OPI Varese –spero che tutte le federazioni trovino un filo comune per far sì che non ci sia una professione maggiormente penalizzata rispetto ad un’altra. Quindi sicuramente alla sospensione per un periodo anche di media-lunga durata fino a 6 mesi. Spero che non si arriverà mai alla cancellazione, perché da presidente preferirei che i miei colleghi lavorassero e continuassero a far del bene alle persone”.




Vedi gli altri interventi del nostro speciale
Monaco - Bartoletti - Mangiacavalli - AmatoRossi - Panti - Boldrini



25 luglio 2022
© Riproduzione riservata

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