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Emergenza urgenza. Firmato il manifesto di Firenze: in 20 punti le mosse per riformare il sistema


Il documento condiviso da 18 realtà professionali del sistema dell’emergenza urgenza, in rappresentanza di medici, infermieri, tecnici, soccorritori e autisti soccorritori, punta a tracciare le condizioni necessarie alla riforma del sistema

03 APR -

“Lavorare insieme alla riforma del sistema, ognuno nelle rispettive aree di competenza, per giungere a un disegno di legge adeguato che superi le frammentazioni e le differenze e accolga e declini nel modo più opportuno ed efficace le istanze tecnico- professionali, fornendo alle Regioni un’organizzazione attuabile e sostenibile e ai Cittadini utenti un servizio sanitario che garantisca standard di elevato livello aggiornati alle linee guida e al progresso tecnologico”.

Questa la dichiarazione di intenti di 18 realtà professionali dell’emergenza urgenza - in rappresentanza di medici, infermieri, tecnici, soccorritori e autisti soccorritori – che hanno firmato il Manifesto di Firenze alla conclusione del terzo Congresso Nazionale di Emergenza Urgenza alla presenza della Vicepresidente della Commissione Sanità del Senato Maria Cristina Cantù e dell’on. Marta Schifone della Commissione Affari Sociali alla Camera.

Il Manifesto di Firenze sarà consegnato nei prossimi giorni al Presidente della Commissione Sanità e Lavoro al Senato Francesco Zaffini e al Presidente della Commissione Affari sociali alla Camera Ugo Cappellacci, che intervenuto ieri al Congresso, ha annunciato per la prossima settimana l’avvio di un’indagine conoscitiva sul sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria e l‘avvio, nei prossimi mesi, di una serie di audizioni.

Il manifesto - firmato da Aaroi Emac, AcEMC, Aniarti, Anpas, Cives, Coes, Cosmeu, Cnsas, Gft, Hems, Siems, Irc, Siiet, Società italiana medicina di montagna, Simeu, Simeup, Simmed, Sismax – si muove sul solco della Carta di Riva, documento condiviso due anni fa tra tutti gli attori principali del sistema di emergenza urgenza sanitaria. In 20 mosse punta a tracciare “il futuro di un sistema di emergenza-urgenza sanitaria nazionale equo e sostenibile e al fine di rispondere ai bisogni della cittadinanza in termini di eccellenza, equità del servizio e sua standardizzazione”.


“La firma del Manifesto – ha affermato Andrea Andreucci, responsabile scientifico del Congresso – è l’ennesima conferma della coesione degli stakeholder su un modello di emergenza-urgenza che, puntando all’eccellenza, tiene conto della razionalizzazione delle risorse, della valorizzazione delle figure e della sostenibilità del sistema”.

Per i firmatari del documento fattori necessari all’evoluzione del sistema sono:

  1. Implementare una rete di soccorso gestita per livelli di complessità della risposta sanitaria, creando una reale integrazione tra la rete ospedaliera e la rete territoriale (D.M. 70 e 77);
  2. Implementare su tutto il territorio nazionale il Numero Unico di Emergenza 112 , come già stabilito dalla Legge 124/2015;
  3. Istituire un coordinamento di livello regionale, con funzione di governo clinico e gestione organizzativa, delle centrali operative sanitarie (PSAP2), con relativo superamento dell’attuale frammentazione a livello nazionale e regionale;
  4. Inserire nell’ambito del sistema di coordinamento e governo regionale sopra menzionato la risorsa Elisoccorso, prevedendo standard aeronautici, tecnico-logistici, operativi e formativi condivisi, anche in ambito di operatività extraregionale;
  5. Procedere verso una capillare ottimizzazione dei sistemi tecnologici, oggi estremamente difformi, al fine di consentire la trasmissione e la condivisione di dati e immagini nonchè una agevole attività di valutazione e monitoraggio dei sistemi e delle relative prestazioni;

  6. Standardizzare, a livello nazionale, le indicazioni relative alla tipologia di mezzi di soccorso impiegati in emergenza urgenza, le relative dotazioni (apparati tecnologici, dispositivi medicali e farmaci) e la composizione degli equipaggi;
  7. Individuare e attuare percorsi per ovviare alla grave carenza di personale medico con strategie mirate al reclutamento di specialisti (MEU e ARTID), valorizzando l’identità e la formazione del medico specialista in Medicina di Emergenza Urgenza, attraverso un curriculum omogeneo sul territorio nazionale che si rifaccia alle competenze certificate dalle Società Scientifiche nazionali ed internazionali, anche per l’emergenza urgenza pediatrica;
  8. Garantire in fase transitoria la presenza su tutto il territorio nazionale delle competenze di cui sopra, anche attraverso interventi formativi mirati su figure professionali di differente derivazione;
  9. Colmare l’attuale carenza di personale infermieristico attraverso un’attività di programmazione puntuale nell’ambito della Laurea infermieristica e una valorizzazione delle competenze infermieristiche avanzate, istituendo la Laurea Magistrale ad indirizzo clinico in Emergenza Urgenza;
  10. Contrattualizzare tutto il personale medico e infermieristico nell’alveo del SSN, prevedendo per questi professionisti un sistema specifico incentivante;
  11. Applicare nelle realtà operative quanto già previsto dalle normative su Triage, Osservazione Breve (OBI) e piani di sovraffollamento;

  12. Organizzare il lavoro di Pronto Soccorso per percorsi, attivando strategie per velocizzare la gestione intra ed extraospedaliera dei codici minori (Fast Track e See and Treat), valorizzando la funzione e le strutture della Medicina del Territorio;

  13. Rendere operativo e omogeneo quanto previsto dal D.M. 77/2022 (rispetto PNRR M6) in materia di implementazione del NEA 116117 su tutto il territorio nazionale, al fine di prendere correttamente in carico i bisogni di assistenza non urgente della cittadinanza;
  14. Riconoscere a livello legislativo le figure del soccorritore e dell’autista soccorritore e stabilirne gli opportuni percorsi formativi, valorizzando ed integrando il ruolo delle reti nazionali del volontariato. Standardizzare l’iter formativo e l’operatività della figura del soccorritore e dell’autista soccorritore e integrare in maniera operativa e omogenea il volontariato nel sistema di emergenza pre ospedaliera;
  15. Definire a livello legislativo la figura dell’operatore tecnico della centrale operativa, attingendo in via esclusiva a personale dipendente del Ssr;
  16. Implementare servizi di psicologia dedicati al personale operante nell’area di emergenza urgenza, al fine di prevenire burn out e disturbi da stress lavoro correlati;

  17. Individuare metodiche standardizzate di risposta a eventi di maxiemergenza, pre ospedaliera, intra ospedaliera e relativa ai grandi eventi;
  18. Adottare un sistema di finanziamento coerente derivante da criteri uniformi sul territorio nazionale, applicati alla programmazione regionale e delle province autonome;
  19. Istituire un organismo di verifica e indirizzo, con l’obiettivo di realizzare la riforma del Sistema, in seno al Ministero della Salute, con il concorso di Società Scientifiche di settore e Regioni;
  20. Individuare per tutto il territorio nazionale, indicatori standardizzati di monitoraggio, sia di esito che di processo.



03 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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