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Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: “Il 22 maggio sciopero nazionale per i Ccnl Sanità Privata e Rsa Aiop Aris”


“Chi riceve accreditamenti e fondi pubblici deve garantire salari e diritti ai lavoratori e dotazioni organiche adeguate e alle stesse condizioni della sanità pubblica, e stiamo chiedendo a tutte le regioni regole chiare sugli accreditamenti che li vincolino. Aiop e Aris stanno scaricando il rischio d’impresa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e, indirettamente, sull’intera collettività”

11 MAR -

“Le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata e delle RSA incroceranno le braccia il prossimo 22 maggio. Dopo il mancato accordo in sede di conciliazione, le associazioni datoriali AIOP e ARIS continuano a condizionare l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale alla copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Una posizione inaccettabile, che non tiene conto dei diritti di oltre 200mila professionisti del settore, lasciati senza contratto da 6 e 13 anni.”

Lo dichiarano, in una nota congiunta, i segretari nazionali di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti, annunciando la mobilitazione nazionale per sbloccare il rinnovo del CCNL Sanità Privata e l’avvio della trattativa per un contratto unico delle RSA.

“Quello delle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico, che integra il Servizio Sanitario Nazionale in base all’articolo 32 della Costituzione. Per questo motivo deve essere regolato da criteri chiari e vincolanti: chi riceve accreditamenti e fondi pubblici deve garantire salari e diritti ai lavoratori e dotazioni organiche adeguate e alle stesse condizioni della sanità pubblica, e stiamo chiedendo a tutte le regioni regole chiare sugli accreditamenti che li vincolino. Non permetteremo che il diritto al contratto sia ostaggio di un ricatto economico. AIOP e ARIS stanno scaricando il rischio d’impresa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e, indirettamente, sull’intera collettività. Senza diritti e salari dignitosi, si mette a rischio la qualità delle cure e dell’assistenza.”


“Oltre alle mobilitazioni nei luoghi di lavoro e alle assemblee, chiederemo agli Ispettorati Territoriali del Lavoro di verificare che le strutture accreditate rispettino realmente i contratti collettivi, le condizioni di lavoro e i requisiti professionali del personale. È un passaggio essenziale non solo per tutelare chi lavora, ma anche per garantire la qualità del servizio agli utenti. Non ci fermeremo: la dignità di chi lavora nella sanità privata e nelle RSA va difesa con forza ed è ora di dare un segnale chiaro alle controparti” concludono Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.



11 marzo 2025
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