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Sanità ed elezioni. Programmi vaghi che rivelano l’impotenza della politica


31 AGO -

Gentile Direttore,
la torrida estate 2022 ha registrato segnali preoccupanti su diversi fronti caldi sanitari, ripetutamente segnalati dalle cronache giornalistiche: 

la paralisi della sanità calabrese che ha lanciato un SOS a 500 specialisti cubani per evitare il naufragio del SSR; l'aggravarsi della crisi endemica dei PS, lasciati a se stessi, che genera esiti paradossali: da un lato l'uscita di scena di numerosi medici, stremati da turni e stress, e dall'altro l'offerta delle Cooperative che a copertura dei buchi d'organico incassano fino a1000 Euro a turno; la carenza di medici della cure primarie sul territorio che di mese in mese si accentua per il combinato disposto tra pensionamento anticipato degli ultra sessantenni, causa incertezze sul futuro impegno nelle Case della Comunità, e crisi vocazionale del settore; il deficit di operatori sanitari riguarda anche le RSA alle prese con un difficile equilibrio gestionale tra aumento dei costi e posti vacanti che si riflette sui carichi di lavoro di chi rimane in attività; infine sul versante infermieristico viene segnalato un vuoto negli organici che supera le 65mila posizioni.

Ad esempio la Lombardia nel tentativo garantire un minimo di assistenza ai cattadini che risedono in una delle oltre mille aree prive di un MMG o PLS, su una "pianta organica" di 7500 posizioni, ha previsto l'attivazione di Ambulatori medici temporanei (AMT) nei giorni feriali rivolti ai cittadini cui non è possibile assegnare un medico. Tutti i medici del ruolo unico di Assistenza Primatia potranno opererare in tali ambulatori, anche se con la perdurante carenza di generalisti e medici di CA non sarà facile reperire un numero adeguato di professionisti per seguire le centinaia di migliaia di pazienti. Probabilmente il prossimo ACN introdurrà anche l'aumento del massimale a 1800 ed altri incentivi per il personale, come già prevedono l'AIR lombardo e quello emiliano, per fronteggiare un'emergenza che di mese in mese si aggrava.

In questo panorama non certo confortante, a cui si aggiungono i contraccolpi economici e finanziari della guerra, sono stati presentati i programmi elettorali dei partiti e delle coalizioni con le proposte per la sanità. Il caso Calabria è solo la proverbiale punta dell'iceberg di un disagio diffuso tra i professionisti e del generalizzato gap tra una domanda crescente e un'offerta scarsa che riguarda il SSN. Ebbene, dai programmi elettorali ci si potrebbe aspettare una particolare attenzione verso le carenze che soffocano il sistema ospedaliero e la rete sociosanitaria territoriale, sopra schematizzati, in particolare per le categorie professionali a diretto contatto con la società e le esigenze della popolazione. Alla fine egli anni settanta l'OMS aveva lanciato un ambizioso programma per garantire "salute per tutti nel 2000". Oggi più modestamente ci si poteva aspettare uno slogan del tipo "un medico per tutti entro il....".


La lettura dei programmi elettorali è a dir poco deludente per genericità e vaghezza delle proposte a fronte di problemi concreti ed impellenti. Per alcuni partiti il paragrafo sulla sanità si limita a pochi punti schematici, in forma di slogan e di buoni propositi, mentre in altri casi è più articolato ma sempre all'insegna dell'aspecificità e della fumosità.

Le questioni più urgenti, elencate all'inizo, non vengono prese in considerazione oppure lo sono ma solo con enunciazioni di principio o poco più che auspici. Insomma il panorama di proposte sanitarie per le prossime elezioni e segnala la distanza tra l'urgenza dei problemi e la percezione del ceto politico.

Oppure si tratta di una deliberata vaghezza che rivela l'impotenza ad affrontare questioni complesse e correggere errori che si sono sedimentati nei decenni, come il pluriennale rinvio degli ACN; insomma non si intravvedono soluzioni ragionevoli sul breve periodo per contraddizioni sistemiche che continueranno a concentrarsi in alcuni servizi, con ripercussioni sul resto del sistema di cui fanno le spese cittadini ed operatori, e non solo metaforicamente.

Giuseppe Belleri
MMG in Pensione



31 agosto 2022
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