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Il Fondo sanitario e quei 2 miliardi andati ‘persi’ negli ultimi 3 mesi 

di Luciano Fassari

Alla vigilia del Consiglio dei ministri che valuterà la legge di Stabilità per il 2016 ecco il riepilogo, attraverso le parole dei protagonisti (Chiamparino, Lorenzin, Renzi), di quella che ormai appare come un'inesorabile discesa per gli stanziamenrti del fondo sanitario 2016. Dai 113 miliardi previsti nel decreto Enti Locali di agosto ai 111 annunciati pochi giorni fa dal premier

14 OTT - Senza andare troppo indietro nel tempo, solo 3 mesi fa lo Stato e le Regioni siglavano l’intesa sui tagli alla sanità e fissavano in 113 miliardi lo stanziamento per il 2016. Ma non tutto sembra essere filato liscio. E in vista del Consiglio dei ministri di domani abbiamo provato a ricostruire il trend delle dichiarazioni dei protagonisti dell’ennesima battaglia sui fondi alla sanità. Partiamo da luglio.
 
Abbiamo accettato questo sacrificio per la sanità però ponendo come condizione che per il 2016 venga mantenuto, nel modo più assoluto, l’impegno di portare il fondo a circa 113 mld previsto nel piano pluriennale, per questo lo abbiamo voluto inserire nell’Intesa. Su questo siamo intransigenti. Così diceva il presidente delle Regioni Sergio Chiamparino al momento della firma dell’intesa Stato-Regioni sui tagli alla sanità e che poi sarebbe confluita nel Dl Enti locali approvato in agosto. Un principio che Chiamparino confermava anche dopo l’estate (il 1 settembre in un’intervista al nostro giornale) in cui il presidente rimarcava che “i 3 miliardi in più previsti per il 2016 devono assolutamente essere confermati, perché consentono di sostenere la sanità”.
 
Insomma per Chiamparino il Fondo 2016 non si doveva discostare da quota 113 mld. E lo stesso pensiero era anche quello del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ad agosto affermava: “Sono convinta che il fondo non si possa più tagliare". Pensiero ribadito anche il 9 settembre “Nel 2016 abbiamo 3 miliardi in più per il fondo sanitario”. 
 
Ma Chiamparino e Lorenzin non avevano fatto i conti con il presidente del Consiglio Matteo Renzi che a rispettare la quota 113 mld (prevista anche dal Def) non è parso proprio essere intenzionato. E su La7 a 8 e mezzo il 15 settembre ha gelato il comparto: “Sulla sanità, se interveniamo, male che vada avremo le stesse cifre del 2015. Tradotto: 110 miliardi.
 
A questo punto è iniziata la ‘trattativa’. E nel commentare le parole di Renzi, prima Lorenzin precisava: “Il Fondo sanitario non può andare sotto i 112 miliardi di euro”. E poi Chiamparino, che cercava di tenere botta replicava: “Risorse in più per il 2016 (3 mld) non siano azzerate”.
 
Pressioni che però producevano solo un timido effetto. E così il 30 settembre in un question time Renzi annunciava che “il Fondo sanitario 2016 sarà di 111 mld. Questa è la base di partenza. Una base di partenza da cui non ci si è ancora discostati e su cui ieri si sono confrontate le Regioni con il Governo in vista della legge di Stabilità 2016 che sarà discussa domani in Consiglio dei ministri.
 
In ballo, solo per ricordare le tematiche principali, ci sono i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), le risorse per i farmaci innovativi, la stabilizzazione dei precari, il fondo premiale per le regioni virtuose o che sono in piano di rientro e mostrano segni di ripresa. C’è poi tutta la partita dei costi standard cui potrebbe essere fatto un riferimento nella Stabilità. E non dimentichiamo nemmeno le norme sulla Responsabilità professionale. 
 
I margini, a questo punto e a poche ore dall’entrata del provvedimento in Cdm, per superare quota 111 miliardi sono però veramente minimi. Considerando che ieri il presidente Chiamparino ha detto che servono almeno 2 dei 3 mld di aumento previsto (e quindi è disposto ad arrivare a 112 mld), forse è possibile che si trovi una soluzione nel mezzo. Il tutto senza dimenticare i 2,2mld di tagli stabiliti dal Governo Monti che l’Esecutivo sta cercando di mitigare. Ma in ogni caso la partita della Legge di Stabilità per la sanità è ancora tutta aperta e proseguirà certamente oltre il Cdm di domani.
 
Luciano Fassari

14 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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