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Ecm. “Commissione nazionale sarà convocata i primi di luglio”. Schillaci annuncia il nuovo corso. E su scadenza obbligo formativo: “Faremo campagna con gli Ordini”

di Gloria Frezza

Il ministro della Salute ha annunciato all’evento Cogeaps/Agenas l’inizio attesissimo dei lavori della Commissione Ecm rivista, convocata per i primi di luglio con un ordine del giorno molto ricco. Digitalizzazione, multidisciplinarietà e gestione dell’emergenza i temi, al 31 dicembre la scadenza della proroga del triennio per i professionisti che devono mettersi in regola.

23 GIU -

“Ho rivisto la Commissione nazionale per la formazione continua, la convocheremo nei primi giorni di luglio” è arrivato l’annuncio dal ministro della Salute Orazio Schillaci, presente all’evento “Cogeaps con Agenas: Prospettive e sfide dell’ECM”.

La nuova Commissione, ha proseguito il ministro, “dovrà focalizzare l’attenzione sulla qualità degli eventi formativi per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, con l’obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale”.

L’obbligo di acquisizione triennale dei crediti formativi non sia “un mero adempimento formale”, è l’invito di Schillaci. “Va inteso come metodo per migliorare realmente la propria professione”, invece. Specie ora, che la pandemia ha accelerato la trasformazione dei sistemi di erogazione della formazione, facilitando quella a distanza e aprendo tanti nuovi fronti nella sua evoluzione. La FAD è stata una rivoluzione degli ultimi anni e ha portato l’assolvimento dell’obbligo formativo alla portata di tutti.

“Dobbiamo recuperare e valorizzare anche la formazione sul campo individuando strumenti che incentivino la formazione, snellendo una serie di procedure dell’attuale meccanismo di acquisizione di crediti Ecm”, ha ricordato il ministro.


Il prossimo 31 dicembre 2023 il termine per acquisire i crediti del triennio Ecm 2020-22 scadrà, dopo una proroga pensata per “andare incontro alle esigenze dei professionisti sanitari che negli ultimi anni sono stati strenuamente impegnati a combattere in prima linea la pandemia da Covid-19”. La norma prevede inoltre la possibilità di recuperare l’eventuale debito formativo dei due trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019). Dopo questo termine arriveranno le sanzioni per i professionisti inadempienti che si spera, ha concordato il ministro, saranno sempre meno e saranno portati alla messa in regola più di tutto dal dovere che lega professione e formazione.

In che direzione si muoverà la nuova Commissione nazionale ECM? “Riflettendo sulle prospettive del sistema ECM, è essenziale che gli operatori sanitari acquisiscano sempre più abilità e competenze anche digitali necessarie a gestire in modo efficace e appropriato le innovazioni tecnologiche che reputo indispensabili e cruciali per il rilancio del Servizio sanitario nazionale”, ha detto Schillaci. “Penso in particolare – ha proseguito – alle possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale, alla medicina personalizzata e predittiva nonché alle potenzialità offerte dallo sviluppo della telemedicina e della sanità digitale nell’ambito del nuovo modello di assistenza di prossimità, a cui stiamo lavorando, delineato nella Missione 6 del PNRR”.

“Così come – ha aggiunto – in linea con la visione One Health e Planetary health, è altrettanto importante che i programmi di formazione continua includano una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e il controllo delle infezioni sia nell’uomo che negli animali, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza associati all’antimicrobico resistenza”.

Tra gli investimenti del PNRR un corso sulle infezioni correlate all’assistenza in ambito ospedaliero, per formare entro il 2026 oltre 290 mila professionisti del SSN. Ancora, potenziare le competenze tecniche, digitali e manageriali degli operatori, in vista dell’uso canonico del Fascicolo sanitario elettronico.

Ancora il PanFlu 2021-2023 che prevede l’aggiornamento di tutti gli operatori sanitari dei pronto soccorso, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, e infermieri, avvalendosi del territorio (ASL) e delle associazioni di categoria, e l’aggiornamento professionale dei farmacisti. “Una volta insediata la nuova Commissione nazionale per la formazione continua, anche questo adempimento assumerà un rilievo prioritario nel programma nazionale di formazione 2023”, ha detto il ministro.

“Garantire la formazione continua – ha concluso il ministro Schillaci – significa offrire a tutti i cittadini le migliori opportunità di prevenzione, assistenza e cura. Per questo è importante il contributo di realtà come COGEAPS nell’assicurare percorsi formativi adeguati e al passo con una medicina e una sanità che cambia”.

Gloria Frezza



23 giugno 2023
© Riproduzione riservata

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