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Pillola anticoncezionale gratuita. Schillaci: “Non si può prescindere da compatibilità finanziaria”


Così il Ministro della Salute durante il Question time rispondendo ad un’interrogazione del Pd. “Il canale preferenziale di distribuzione dovrebbe essere quello dei consultori familiari e degli ambulatori ostetrico-ginecologici, quali strutture deputate anche a garantire supporto psicologico, sociologico ed assistenziale. In questo caso, l'onere per il Sistema sanitario nazionale graverebbe a carico della spesa farmaceutica per acquisti diretti”

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"Data l'importanza sociale della procreazione consapevole e specie in alcune fasce di età e di condizione socio-economica, Aifa sta valutando compiutamente la problematica relativa all'erogazione gratuita dei farmaci anticoncezionali. Valutazioni che non possono prescindere da ogni questione di compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico, per l'impatto sulla spesa a carico del Fondo sanitario nazionale". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo al Question Time alla Camera sulla gratuità della pillola anti-concezionale dopo il parere favorevole del Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'Aifa a fine aprile.

L’intervento integrale di Schillaci.

Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver segnalato questo argomento importante che, come questo Governo ha già avuto modo di rappresentare nel corso di un'analoga interrogazione qui alla Camera, non riveste profili di diretta competenza del Ministero della Salute, bensì ricade nelle funzioni proprie dell'Agenzia italiana del farmaco.

Data l'importanza sociale della procreazione consapevole, specie in alcune fasce di età e di condizione socio-economica, risulta che Aifa sta valutando compiutamente la problematica relativa all'erogazione gratuita dei farmaci anticoncezionali. Si tratta di valutazioni che non possono prescindere da ogni questione di compatibilità, in relazione alle attribuzioni del MEF, con la tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico, per l'impatto sulla relativa spesa a carico del Fondo sanitario nazionale.

Nello specifico, per quanto riguarda lo stato degli approfondimenti attuati dall'Aifa, si è a conoscenza di un tavolo tecnico Aifa-Conferenza delle regioni e delle province autonome, istituito presso Aifa e coordinato dal Presidente del consiglio di amministrazione dell'Aifa, che, nella riunione del 3 luglio 2023, ha espresso sul punto le proprie valutazioni. Nel corso dell'incontro sono stati richiamati gli ultimi pareri emessi dalla Commissione tecnico-scientifica (CTS) e dal Comitato prezzi e rimborso (CPR).

La CTS, nel parere del 7 giugno scorso, ha confermato il proprio precedente avviso relativo alla rimborsabilità della pillola estesa a tutte le donne in età fertile e ha chiarito di non aver volutamente definito le classi di età, in quanto non esistono motivazioni di carattere tecnico-scientifico per porre limitazioni nell'ambito della popolazione femminile in età fertile.

Il CPR, nelle riunioni del 19 e 21 giugno, ha chiesto di procedere con approfondimenti in merito a possibili scenari di aumento dell'impatto di spesa previsto, rispetto ai 140 milioni di euro stanziati.

Altro punto dell'esame è stato quello della definizione di eventuali fasce di età. È stato analizzato il documento Contraception Policy Atlas 2023, che raggruppa 46 Paesi in tutta l'Europa geografica sull'accesso alla contraccezione, dal quale si evince che all'estero i contraccettivi sono erogati gratuitamente in genere fino ai 25 anni. Alla luce di questo, qualora in Italia si estendesse a tutte la distribuzione gratuita, la nostra Nazione sarebbe la prima a erogare il farmaco a tutte le fasce di età. Dal punto di vista economico, qualora si estendesse la rimborsabilità del farmaco e considerato l'ampliamento della platea delle utilizzatrici, si potrebbe arrivare a un impatto di spesa vicino al miliardo di euro. Questa valutazione ha richiesto un approfondimento e un confronto con le regioni che, al momento, concedono gratuitamente questi farmaci, per comprendere in quali contesti distributivi vengano erogati e per quali fasce di età è prevista la gratuità. Ad oggi, si contano 5 regioni che hanno deliberato di mettere a disposizione gratuitamente i contraccettivi.

Come comunicato da Aifa, il tavolo tecnico ha raggiunto le seguenti conclusioni: assumendo come modello di riferimento le realtà regionali sopra esaminate, il canale preferenziale di distribuzione dovrebbe essere quello dei consultori familiari e degli ambulatori ostetrico-ginecologici, quali strutture deputate anche a garantire supporto psicologico, sociologico ed assistenziale. In questo caso, l'onere per il Sistema sanitario nazionale graverebbe a carico della spesa farmaceutica per acquisti diretti. Al riguardo, sarebbe opportuno che il CPR valutasse quale potrebbe essere l'impatto di spesa derivante da questa modalità. Andrebbe attivata la negoziazione con le aziende per il passaggio dalla fascia C alla fascia A dei farmaci interessati e dovranno espletarsi le procedure di gara regionali. Infine, a prescindere dalla tematica relativa alla rimborsabilità dei contraccettivi, il tavolo ha ritenuto necessaria una verifica dei dati di efficacia e di sicurezza sull'utilizzo delle pillole anticoncezionali nelle minori di età.

Da quanto comunicato dall'Aifa, risulta che le predette valutazioni del tavolo tecnico Aifa-Conferenza delle regioni e delle province autonome sono state trasmesse dal presidente del Consiglio di amministrazione al CPR.

La replica di ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Ringrazio il Ministro, ma devo dire che mi preoccupa moltissimo la sua risposta. Ci preoccupa molto. Pensiamo che vi sia un tentativo di posticipare o, forse, di affossare questa importantissima decisione. Lo dico perché le sue parole non ci hanno tranquillizzati. Da un lato, vi sono le analisi approfondite svolte da Aifa, dalla CTS e anche dal CPR, che avevano esaminato tutte le evidenze scientifiche, e le raccomandazioni di organismi internazionali come l'OMS, la quale aveva considerato efficace questo strumento. Quindi, sarebbe stato opportuno renderlo gratuito e rimborsarlo a tutte le donne, in base ovviamente alla prescrizione medica. Dall'altro lato, vi sono le risorse, stimate in 140 milioni di euro. Sappiamo bene come nella spesa farmaceutica convenzionata, nel 2022, ci siano state risorse non spese, pari a 727 milioni. Ciò può dimostrare anche una copertura a invarianza di previsione di spesa, che sicuramente è un dato importante.

A noi interessa che ci sia un obiettivo e che si vada in fondo, per cui invitiamo il Governo e lei a lavorarci con determinazione. Sappiamo bene che le risorse le deve mettere il Ministero e non possono metterle altri soggetti. La invitiamo quindi a stanziare le risorse necessarie, togliendo ogni dubbio rispetto a questa decisione. Quello che non vorremmo e che ci preoccupa è che tutti questi rinvii, anche al tavolo delle regioni, con una misura temporale non prevedibile, possano portare a una mancata assunzione di responsabilità da parte del Governo, con la volontà di ostacolare una decisione e la scelta di garantire la gratuità dei contraccettivi orali per le donne, per le quali la spesa è attualmente di circa 230 milioni all'anno. Crediamo che le risorse ci siano e l'Aifa ha fatto un ottimo lavoro. È una decisione importante, credo che ne vada del diritto alla salute delle donne e della decisione sulla loro qualità della vita.



19 luglio 2023
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